Piace all’81% degli italiani, perché è gustosa, digeribile e di rapida preparazione. I consumi di bresaola crescono ogni anno, ma nel fuori casa basterebbe un pizzico di originalità e inventiva in più per vivacizzare l’offerta, dai panini alle pizze, dagli antipasti ai primi piatti. Negli ultimi 15 anni i consumi a volume di bresaola sono cresciuti del +39 per cento. Un trend forse più evidente nei consumi domestici, ma di cui va beneficiando da tempo pure il Foodservice e che va quindi sempre più assecondato e promosso con proposte originali e nuovi suggerimenti per gustarla come si deve anche fuori casa, come ben hanno capito sia il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina Igp sia i maggiori produttori del settore, in primis Rigamonti.
Caratteristiche uniche
È apprezzata da otto italiani su dieci, che hanno preso l’abitudine a mangiarla per il suo gusto speziato – senza confronti tra i grandi salumi della tradizione italiana –, per le sue caratteristiche nutrizionali di leggerezza, digeribilità e alto valore proteico e per la sua praticità di preparazione. Ed è ormai nota anche a molti turisti, soprattutto tedeschi, francesi, nord e sudamericani e giapponesi. Tanto che l’export, cresciuto del 30,8% nel 2016, vale l’8,2% a volume della produzione Igp complessiva e pare destinato ad aumentare, anche perché dallo scorso novembre si sono spalancate le porte del Giappone, mercato quanto mai appetitoso per un salume così caratteristico come la bresaola. Nel 2017 la produzione di bresaola dovrebbe confermare per lo meno le performance del 2016, quando il volume totale prodotto è cresciuto dell’1,5% mentre il fatturato è arretrato dello 0,3% toccando quota 256 milioni di euro (dati Assica, Associazione industriale carni e salumi).