Una realtà radicata sul territorio che da oltre sessant’anni, è nata infatti nel 1952, rappresenta un punto di riferimento per il mercato del Foodservice della costa e dell’entroterra ligure. Timossi non è solo un distributore specializzato, ma è anche un consulente per gli operatori della ristorazione commerciale. Ne parliamo con Raffaele Timossi, Direttore Commerciale e titolare, insieme ai fratelli Massimo, Elisabetta, Carla e Federico, della società.
Oltre alla Liguria, in quali altre zone svolgete la vostra attività?
In provincia di Alessandria, in particolare nelle zone di Ovada, Novi Ligure e Tortona. L’obiettivo futuro è ampliare la distribuzione anche in altre zone d’Italia. Ma è prematuro parlarne.
Quanti sono i locali serviti?
Oltre 2.500, dai format più variegati.
Quali sono le categorie di prodotto distribuite?
Il beverage rappresenta il 90% del nostro fatturato, che nel 2016 è stato di 41 milioni di euro. Il restante 10% è rappresentato dal food e da prodotti per la detergenza, che abbiamo inserito nel nostro assortimento di recente.
Quali sono i segmenti merceologici principali che trattate?
In primis, la birra, che rappresenta il 35% del nostro fatturato, a seguire il vino, 17%, gli spirits, 15% e le altre tipologie di bevande, circa 20%. Per quanto riguarda il food, negli ultimi anni abbiamo implementato le vendite di una serie di prodotti legati al mondo delle pizzerie, come l’olio extravergine di oliva e vari tipi di farina. Distribuiamo anche caffè, snack dolci e salati e altri prodotti del segmento food, sebbene siano poco rilevanti. Non trattiamo, invece, il fresco. Come ho sottolineato in precedenza, abbiamo anche una linea di prodotti per la detergenza, che sono indispensabili per l’attività dei pubblici esercizi.
Com’è organizzata la vostra rete vendita e distributiva?
Abbiamo 26 agenti, suddivisi per tre aree geografiche, ovvero Genova, Levante e Ponente, ciascuna con un responsabile. A questi si aggiungono 4 responsabili di prodotto per gli spirits, la birra, i vini e il food. Nella nostra sede ci sono gli uffici commerciali e marketing. I prodotti sono distribuiti attraverso un parco mezzi che comprende 30 camion e furgoni.
Avete un magazzino o vi appoggiate a una piattaforma logistica?
Siamo proprietari di un deposito di 12mila metri quadrati, dove sono stoccati i prodotti, pronti per essere distribuiti in tutto il territorio.
Quali sono i vostri tempi di consegna?
Consegniamo la merce a 24/48 ore dall’ordine, quindi, un servizio rapido.
Quali sono i plus della vostra offerta e del vostro servizio?
Due sono i fattori fondamentali alla base della nostra strategia commerciale: la profondità assortimentale (circa 2.800 referenze), avendo un’offerta, in particolare nel settore beverage, assolutamente completa, e l’attività di consulenza. Quest’ultima si sviluppa sia attraverso consigli e informazioni sulla gestione del locale che diamo ai nostri clienti direttamente sul punto vendita, sia con la nostra Academy, dove si svolgono corsi di formazione professionale e master monotematici, che spaziano dal bartending al mondo del vino, per finire alla birra.
Dopo l’introduzione dell’articolo 62, nel 2012, cosa è cambiato in tema di pagamenti da parte dei vostri clienti?
È cambiato poco. Il problema dei mancati pagamenti esiste, per cui abbiamo deciso di dedicare due persone al recupero crediti. Abbiamo messo in campo vari strumenti, tra cui controlli più precisi, fidi e blocchi degli ordini: a 15 giorni dalla scadenza del pagamento blocchiamo la merce fino a quando il pagamento stesso non è avvenuto. Se un cambiamento c’è stato, riguarda, invece, il rapporto con l’industria, che è molto più esigente nei nostri confronti.
Parliamo proprio del rapporto con i vostri fornitori: come vengono stipulati i contratti e quale attività svolgete in partnership con loro?
Siamo affiliati al Consorzio Beverage Network, per cui le trattative con le aziende di produzione avvengono con due modalità diverse: da una parte, i contratti di acquisto con i fornitori più importanti, che operano a livello nazionale, sono gestiti da Beverage Network; dall’altra, stipuliamo accordi in esclusiva e in assoluta autonomia con una serie di fornitori secondari o locali. Anche le attività promozionali si svolgono su un doppio binario: Beverage Network realizza un programma mensile di co-marketing con i fornitori principali, mentre noi facciamo lo stesso con i nostri fornitori partner.
Le attività di marketing spaziano dagli eventi sul punto vendita al materiale brandizzato, per finire ad altre attività promozionali che spingano il cliente/titolare di locale a vendere i nostri prodotti.
A proposito di consumi, quali sono i trend più interessanti che ha notato negli ultimi tempi?
Più che un trend specifico, vorrei sottolineare una tendenza generale: i consumatori sono molto più attenti alla qualità e alle caratteristiche dei prodotti. Inoltre, il consumatore medio richiede una professionalità elevata. Per questi motivi, oggi, l’esercente si trova ad affrontare una sfida che non permette più improvvisazione e dilettantismo.
Quali progetti avete in cantiere?
Punteremo in modo particolare, e questo si lega alla domanda precedente, alla formazione professionale degli operatori. Amplieremo il programma dei corsi dell’Academy perché vogliamo fornire un servizio di consulenza il più completo possibile ai nostri clienti.