Digital, Travel, Engagement – Tre sfide per il commercio del futuro. Recita così lo slogan che quest’anno è stato soggetto della terza edizione del Retail Summit, evento organizzato a Stresa dalla nostra rivista Food insieme alla società di consulenza EY e Confimprese.
Tra gli scenari iniziali, quello tenuto da Confimprese, che ha analizzato lo stato dell’arte del comparto in Italia. L’Osservatorio Confimprese sul secondo semestre 2018 “conferma il punto di forza della lettura annunciata a inizio anno e prevede una chiusura d’anno in linea con le previsioni annunciate lo scorso gennaio, ovvero 1.100 aperture e 10mila posti di lavoro. Le aperture di nuovi punti vendita del periodo luglio-dicembre si attestano a 590 con un impiego di 4.020 risorse totali ” si legge nelle note diffuse durante il convegno. “Le stime del nostro Osservatorio – ha spiegato Mario Resca, Presidente Confimprese – prevedono una crescita del 2,5% del giro d’affari che dovrebbe raggiungere i 152 miliardi a perimetro costante. Il campanello d’allarme è piuttosto per l’aumento dell’Iva che pesa sugli investimenti del comparto retail: comporterebbe un crollo dei consumi e un drastico calo dell’indice di fiducia degli italiani.”
I numeri sul commercio online non confortano ancora l’idea che la transizione digitale sia un fatto compiuto per tutti i settori merceologici. Continua, infatti, a restare estremamente limitato il peso dell’etail e se non stupisce il ritardo nel mondo del food, dove gli unici segnali di vivacità sono nelle piattaforme di delivery, è il fashion che accusa un vero e proprio ritardo nello sviluppo. La percentuale degli acquisti effettuati online è infatti, pari all’1%. “Una cifra al di sotto dei dati europei, che non rispecchia i dati degli acquisti online in Italia che a fine anno arriveranno a 27 miliardi di euro con un rialzo del 17%, ma riflette piuttosto lo stato di parziale arretratezza del settore franchising in questo campo” è il commento che trova d’accordo EY e Confimprese.
QUANTO CONTANO I MILLENNIALS – “Quasi il 90% del panel interpellato – ha affermato Donato Iacovone, Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing partner dell’area mediterranea – pensa che la sfida del retail nei prossimi 3 anni sia l’integrazione dei canali, mentre il 69% ritiene necessario rivisitare il proprio modello di business per rispondere alle nuove esigenze del consumatore. In particolare, i Millennials rappresentano la più grande opportunità per il retail: sono il bacino di clienti e potenziali più vasto ma anche la più grande sfida, poiché i loro concetti di fedeltà al brand e di linearità di comportamenti di acquisto sono radicalmente diversi da quelli delle generazioni che li hanno preceduti. Si tratta di una trasformazione più ampia che ha un impatto anche sul mercato del lavoro, con la richiesta di nuove competenze adeguate a gestire i cambiamenti in atto.”