Anche nella ristorazione commerciale, talvolta i format nascono da idee e intuizioni apparentemente azzardate nella loro semplicità, ma capaci di centrare l’obiettivo e tradursi in progetti di successo. È il caso di Toasteria Italiana, insegna nata nel 2014 puntando sulla rivisitazione gourmet di una delle espressioni di “smart food” più popolari e diffuse al mondo, il toast, appunto, e su proposte all’insegna dell’alta qualità tutta italiana: da centrifughe e bevande preparate al momento alla caffetteria bio, dalle insalate al brunch. Una formula snella, efficiente, replicabile e di forte impatto e riconoscibilità: non a caso, il design dei locali è stato affidato a Marco Lucchi, architetto di fama internazionale. In quattro anni, Toasteria Italiana ha totalizzato 15 punti vendita, si appresta a celebrare diverse inaugurazioni ed è pronta a varare un importante piano di nuove aperture. Ne parliamo con Angela Aricò, Responsabile Marketing e Sviluppo della catena.
Ci racconta come nasce Toasteria Italiana?
Il progetto nasce quattro anni fa grazie a Mariano Triunfo, imprenditore visionario di origini trentine e di adozione gardesana con importanti esperienze nel campo della ristorazione e del franchising. In realtà, la scintilla da cui è scaturita l’idea l’ha fatta scoccare suo figlio Pietromarco, 10 anni all’epoca, così conquistato da un toast preparatogli dal padre, da lanciargli scherzosamente l’idea di aprire locali dedicati proprio a quella delizia. Colta l’opportunità, di lì a poco Toasteria Italiana diventava un brand registrato e un ramo dell’azienda di famiglia. Tuttora nel menu spicca un toast speciale dedicato al piccolo Pietromarco, realizzato con pancetta affumicata, grana, pomodori secchi, mandorle e crema della casa.
Un esempio perfetto, oltre che molto invitante, del posizionamento della vostra offerta…
Alla base della nostra offerta ci sono ovviamente i toast, declinati in una ventina di ricette per le quali utilizziamo ingredienti di alta qualità, quasi sempre lasciati in purezza: intendiamo valorizzare le eccellenze italiane, evitando di creare sapori troppo invasivi e puntando su gusto, leggerezza e freschezza. Ecco spiegata la forte presenza di verdure, che soddisfano anche i clienti vegetariani e vegani. Un altro plus è l’ampio assortimento di frullati, smoothies e centrifughe a base di frutta e verdura fresca di stagione, tagliata al momento. Il menu di Toasteria Italiana è volutamente snello anche perché cerchiamo di minimizzare gli sprechi, lavorando sempre prodotti freschi di giornata.
A quanto ammonta lo scontrino medio?
Anche grazie a una gestione così efficiente delle materie prime, riusciamo a offrire qualità e freschezza a un prezzo conveniente. Lo scontrino medio si attesta sui 13 euro.
Quali sono i target di clientela a cui vi rivolgete?
Ci rivolgiamo a due target molto ben definiti, che escludono tendenzialmente i teenager. Sin dall’ideazione del format abbiamo pensato a un pubblico adulto, over 30, alla ricerca di una proposta sana, senza fritture o salse complesse e quindi ideale per una pausa pranzo di lavoro o un break durante la giornata, accompagnato dalla nostra caffetteria bio 2.0. L’altro target importantissimo è la famiglia, che nei nostri locali trova pasti leggeri (zero zuccheri aggiunti, per fare solo un esempio) ideali per i bambini, con speciali occasioni di intrattenimento: non a caso, sono molto gettonate le feste di compleanno.
Quali sono le location su cui puntate maggiormente?
Il format di Toasteria Italiana è molto legato al centro città, a location prestigiose, al ritmo e ai flussi tipici della vita urbana: basti pensare al flagship di Milano in piazza Argentina, zona Buenos Aires. Allo stesso tempo, non trascuriamo assolutamente centri e gallerie commerciali, dove contiamo al momento quattro locali, interessanti per i volumi che sviluppano e per la clientela anche internazionale che li frequenta. L’importante per noi resta crescere in modo graduale, costante, senza strappi, sviluppando rapporti solidi. Ci interessa molto anche il canale travel: apriremo a breve all’aeroporto torinese di Caselle e stiamo ricevendo numerose proposte per altre location.
Qual è la vostra politica di selezione dei fornitori?
Un’azienda che punta a 360 gradi sul valore dell’italianità deve cercare di valorizzare, per ogni aspetto del format, le aziende eccellenti della nostra penisola.
Come gestite la logistica?
Attualmente abbiamo un magazzino centrale a Peschiera del Garda per i prodotti “non freschi”. Ragioniamo in logiche di gruppi d’acquisto su alcuni prodotti (bevande, caffè): poter trattare elevati volumi d’acquisto consente agli affiliati di accedere a prezzi più vantaggiosi. Il modello prevede anche strutture decentrate per aree di sviluppo importanti, non solo per la futura espansione all’estero: il locale di piazza Argentina a Milano è provvisto di un magazzino in grado di servire altre aperture cittadine. A ciò va aggiunto lo spirito di network che lega i locali, per cui se uno va in rottura di stock, spesso viene rifornito da un altro punto vendita vicino, anche per minimizzare gli sprechi. Quanto al prodotto fresco, lo reperiamo a livello locale.
Che ruolo svolge la comunicazione?
Conosciamo bene il nostro target e sappiamo che i nostri messaggi devono avere un contenuto innanzitutto informativo. Se al momento non ci possiamo permettere una comunicazione nazionale, investiamo molto in sede locale.
Quali sono i progetti di sviluppo di Toasteria Italiana nel breve-medio termine?
Entro fine 2018 abbiamo in calendario tre aperture a Milano, mentre il prossimo anno sarà la volta del primo punto vendita all’estero, a Lugano, dove stiamo definendo la location.