Ciao! Se hai deciso di leggere questo articolo è perché ti interessa scoprire di più riguardo al legame esistente fra il mondo digitale e quello gastronomico. Se ho indovinato, allora sei nel posto giusto. Stai leggendo il primo articolo della rubrica Digital Food, all’interno della quale potrai approfondire quali sono le ultime tendenze riguardo al mondo del cibo visto e vissuto attraverso l’utilizzo dei canali digitali. L’obiettivo? Permetterti di rimanere aggiornato su quanto accade online in materia di cibo e ristorazione e, perché no, trovare spunti di ispirazione per il tuo business. Ho scelto di inaugurare questa conversazione con te parlando di una recente iniziativa di Temakinho che sono certa ti incuriosirà. Scopriamola insieme.
Chi sono i #Foodies online?
Alzi la mano chi prima di assaggiare un piatto ordinato al ristorante o preparato a casa, non ha mai scattato una foto da condividere online con la propria rete di contatti.
Se questa tentazione non ha coinvolto te in prima persona, sappi che oggi accomuna milioni di utenti online: i Foodies (o, in italiano, i gastrofanatici).
Si tratta di persone comuni – ma non solo – che online sono delle vere e proprie star in grado di far sognare la rete condividendo gli scatti dei propri pasti. I Foodies hanno dato vita a una community online molto estesa. L’hashtag #Foodies è stato usato su Instagram 1,8 milioni di volte nel corso degli ultimi 6 mesi, identificando un network particolarmente attivo online. La loro principale intuizione? Inventare un nuovo modo di soddisfare il palato, tutto digitale. In questo caso gli strumenti del mestiere non sono più le sole pentole o i fornelli, ma anche il sapiente uso di filtri fotografici e hashtag. Questi ultimi sono parole chiave utili a far sì che i contenuti condivisi online siano trovati facilmente dai potenziali seguaci della community che, così facendo, ha la possibilità di crescere sempre di più sia in termini di contenuti che di membri. Instagram, che secondo il Digital Report 2018 ha recentemente ha superato il miliardo di utenti attivi, è il social network che meglio ha accolto i Foodies, proprio perché la tipologia di contenuti che ospita è principalmente di tipo visivo, la più idonea a veicolare gli scatti di piccoli e grandi capolavori culinari. Instagram ha recentemente dichiarato che in media nel mondo sono condivise online circa 80,000 immagini al giorno a livello globale e di queste circa il 30% ha come soggetto il cibo. Anche per questo motivo è stata recentemente avviata una collaborazione tra Instagram e TheFork per la prenotazione di ristoranti attraverso il social network.
Qual è il legame tra i #Foodies e il mondo del Foodservice?
Se da un lato è vero che la passione per il digital food ha colpito principalmente i consumatori finali, dall’altro è innegabile che possa costituire un’opportunità anche per i protagonisti del settore del Foodservice come te, in quanto è proprio online e in particolare sui canali digitali che si è spesso spostato il dialogo con i consumatori attuali e potenziali. Ma non solo. Le piattaforme social possono essere un utile strumento per individuare tendenze o semplicemente saperne di più sui gusti degli utenti in fatto di cibo, così da poter orientare in tempo reale (o quasi) la tua offerta. Da questo punto di vista, i Foodies possono diventare i principali alleati per tutti gli operatori del Foodservice che intendono ingaggiare e interagire maggiormente con quei pubblici considerati interessanti da un punto di vista di business. Per questo, ora voglio presentarti l’iniziativa #TemakinhoEffect.
#TemakinhoEffect: quando il momento dell’assaggio si trasforma in un evento social
Temakinho ha lanciato a maggio 2018 una nuova iniziativa social condivisa su Instagram attraverso l’hashtag #TemakinhoEffect. A oggi, sono stati coinvolti 18 Foodies ai quali è stato chiesto di condividere sui propri profili social una foto che potesse descrivere l’effetto wow generato da un piatto ordinato al Temakinho.
Questi contenuti, associati all’hashtag #TemakinhoEffect, sono stati pubblicati sul profilo Instagram ufficiale della catena, generando nell’arco di sei mesi 13,8 mila interazioni (like e commenti) da parte dei follower dell’account. Proprio questi ultimi, poi, si sono messi in gioco condividendo il loro personale #TemakinhoEffect.
Temakinho attraverso questa iniziativa ha dato spazio al racconto dell’esperienza di gusto vissuta dalle persone, mettendo al centro le emozioni provate di fronte ai piatti che propone in menu. Questo si inserisce nella più ampia volontà del brand di incentrare la strategia di comunicazione su uno dei più forti fattori decisionali che spinge le persone a mangiare fuori casa, cioè la volontà di vivere un momento di socialità, evasione e divertimento. Anche per questi motivi le immagini condivise con l’hashtag #TemakinhoEffect fanno emergere non solo la bontà dei piatti gustati, ma anche l’atmosfera esotica che si respira nei diversi locali del network, così da presentarne tutti i punti di forza in un unico scatto. Per esprimere tutto questo, sia Temakinho che gli utenti online non si sono limitati a utilizzare solo l’hashtag dell’iniziativa, ma anche diverse topologie di emoji come mostra questa emoji cloud, cioè una rappresentazione sintetica di tutte le emoji usate per descrivere il #TemakinhoEffect. Come ho fatto a realizzarla? Ho utilizzato Talkwalker, piattaforma che permette l’ascolto delle conversazioni online.
Riusciresti a spiegare perché gli utenti e i brand amano usare le emoji? Ci provo io!
Potere alle emoji: cioè come un universo di faccine colorate ha cambiato il modo di comunicare delle persone e dei brand
Il caso #TemakinhoEffect, porta a riflettere sul modo in cui gli utenti e i brand online utilizzano le emoji e sul perchè è importante che tu conosca questo trend. Per emoji si intendono dei simboli pittografici che rappresentano in formato visivo un oggetto reale, uno stato d’animo o una tipologia di interazione. Instagram è il luogo virtuale dove è più frequente il loro utilizzo: nel corso del 2017 circa il 50% delle descrizioni e dei commenti condivisi attraverso la piattaforma è stato caratterizzato da almeno un’emoji. Ma quali sono i motivi che spingono gli utenti a utilizzarle? Come ha dichiarato Mark Curtis (Co-founder di Fjord), le emoji non sono altro che un elemento di prossemica inserito nel linguaggio, a favore della generazione di empatia. Oggi, in un giorno, sono inviate circa 6 miliardi di emoji al giorno, tanto che si è parlato della nascita del primo vero linguaggio universale. Non è un caso che negli ultimi due anni numerosi brand hanno deciso di comunicare utilizzando sempre più il potere empatico delle emoji, proprio come ha scelto di fare Temakinho. Stiamo assistendo a una piccola rivoluzione del modo in cui brand e consumatori interagiscono? Io penso proprio di sì. Ti aspetto al prossimo appuntamento della rubrica Digital Food, per scoprire di più riguardo agli effetti di questo cambiamento.
di Francesca Di Cecio