Global attitude, un driver per crescere, ma con attenzione

Il terzo incontro nell'ambito di Appetite For Disruption, il primo think tank dedicato ai fondatori e ai proprietari delle catene più innovative e promettenti della ristorazione commerciale, ha visto come tema centrale lo sviluppo all'estero dei format italiani
Global attitude, un driver per crescere, ma con attenzione

Una grande opportunità, un driver per crescere ulteriormente, anche grazie a partnership finanziarie o strategiche, ma anche un passaggio delicato, da attuare con molta attenzione. Questo, in sintesi, quanto è emerso dal terzo incontro nell’ambito di Appetite For Disruption (A4D), primo think tank dedicato ai fondatori e ai proprietari delle catene più innovative e promettenti della ristorazione commerciale. Una community che si incontra periodicamente per dibattere argomenti di stretta attualità.

Come il tema affrontato ieri: Global Attitude, ovvero le strategie delle catene italiane per sviluppare i propri format anche all’estero.

Dopo un’apertura ai lavori da parte di Cris Nulli, fondatore di A4D, e uno scenario sull’evoluzione del mercato del fuori casa, sostenuto da Monica Nastrucci di Food Service, l’incontro ha visto una parte introduttiva di Lazard, prestigiosa banca d’affari americana con una radicata presenza in Italia, che è anche sponsor per tutto il 2019 di A4D. Negli ultimi anni, Lazard ha partecipato come advisor finanziario a numerose operazioni M&A nel settore food retail, quali l’acquisizione di Sebeto/Rossopomodoro, la quotazione di Vapiano e la cessione di SushiShop e La Piadineria. Partendo da una prospettiva internazionale, Lazard ha analizzato i principali trend del settore e ha spiegato le implicazioni sulle strategie e le operazioni straordinarie dei principali operatori internazionali. Michele Marocchino, Managing Director e responsabile del settore, ha così commentato: «La maggior parte dei food retailer italiani hanno un forte brand, un chiaro posizionamento di mercato e solidi fondamentali finanziari. Ogni società ha avviato un percorso di crescita, che potrebbe essere ulteriormente accelerato da un partner finanziario. Il forte interesse dei partner finanziari, attratti da solide equity story ed eccellenti fondamentali di mercato, possono far sorgere interessanti opportunità per gli imprenditori del settore».

Al termine della presentazione di Lazard (sostenitrice con Augusto Contract della serata) si è svolta una tavola rotonda, moderata dalla coordinatrice editoriale della rivista Food Service, Monica Nastrucci, che ha visto la partecipazione di Franco Manna, Presidente del Gruppo Sebeto, Marco Valle, Direttore Generale di Cioccolaitaliani, Francesco Marconi, CEO di Temakinho, e Antonio Civita, Amministratore Delegato di Panino Giusto. Quattro importanti realtà della ristorazione a catena made in Italy che hanno fatto il grande passo verso l’estero.

«Abbiamo aperto il nostro primo Rossopomodoro a Londra, nel 2003 – ha sottolineato Manna – e oggi sono una ventina i locali esteri. Il fatto di proporre un prodotto tipicamente italiano e autenticamente napoletano, come la pizza, è stato un plus importante. Vorrei, però, sottolineare che occorre prestare molta attenzione verso le abitudini e la cultura dei Paesi in cui esportiamo i nostri format per evitare errori di approccio e di comunicazione del format e del prodotto. E bisogna anche fare adeguati investimenti per poter sviluppare la catena. Inoltre, se il franchising può essere uno “strumento” iniziale per far decollare il progetto di espansione, in realtà la gestione diretta è una garanzia di mantenimento degli standard di qualità e tipicità del format». 

Cioccolatitaliani è presente nei Balcani e in Medio Oriente con 11 locali. «Abbiamo colto le occasioni che ci ha fornito il mercato e, visto che le richieste per il nostro format sono arrivate dal Medio Oriente, abbiamo deciso di sviluppare la catena in quei Paesi. Nel nostro caso sono state fondamentali le partnership che abbiamo realizzato con società locali operanti nel settore retail. E oggi il nostro brand è già conosciuto come sinonimo di cioccolato» ha spiegato Marco Valle.

Temakinho, format nippo-brasiliano creato a Milano da quattro giovani imprenditori, che di recente ha aperto i capitali a Cigierre, controllata da Bc Partners, è presente a Londra, Formentera e Ibiza. «L’operazione finanziaria con Cigierre va nella direzione di sviluppare il nostro format all’estero – ha dichiarato Francesco Marconi –. In questo modo possiamo porre le basi per espanderci in Europa, proponendo un modello di locale originale e diversificato: ogni Temakinho ha le sue caratteristiche e peculiarità, in base al contesto in cui si inserisce».

Antonio Civita, CEO di Panino Giusto, ha sottolineato come sia necessario, prima di approdare all’estero, «un consolidamento della società, dal punto di vista strutturale e finanziario, per poter affrontare in modo adeguato mercati diversi da quelli italiani. Inoltre, sarebbe opportuno puntare all’apertura di un solo locale e seguirlo con grande attenzione, in modo da delineare quelli che sono i punti di forza, eliminando i punti critici. Solo in un secondo tempo, il format potrebbe essere sviluppato su più punti di somministrazione».

La community di Appetite For Disruption si riunirà per il prossimo incontro in aprile. Tanti i temi caldi emersi, tanta la voglia di fare sistema per crescere.

A4D

Primo Think Tank italiano nel mondo della ristorazione commerciale, riservato solo alle catene più innovative e promettenti, composto da Owners e Founders del Foodservice allo scopo di instaurare un dialogo diretto con le più importanti aziende del F&B, i principali investitori, Private Equity e Real Estate. Obiettivo di A4D è una rapida crescita della community al fine di costruire un saldo know how sui temi di rilievo, come innovazione, industria 4.0, digital, HR, attraverso incontri trimestrali.

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