“Visita il nostro sito www.”Sino a quindici/dieci anni fa, sulla scia della bolla del dot com gonfiatasi a cavallo dei due millenni, era questa la frase che chiudeva ogni spot televisivo, radiofonico o della carta stampata. Ora, sebbene digitare il prefisso www. sia divenuto superfluo, il sito internet è oramai un must per ogni azienda, e trovarne una che non lo abbia è impresa davvero ardua.
Dall’avvento degli smartphone, circa dieci anni fa, il “mantra digitale” è divenuto “Scarica la nostra app”. Tutti i marchi più importanti, di qualsivoglia settore, fanno di tutto affinché il proprio nome sia presente sullo schermo dei propri consumatori, 24/7/365. Possono i format di ristorazione fare eccezione? Ovviamente no.
I vantaggi per l’azienda, soprattutto in termini dibranding,sono incommensurabili, ragioni per cui alcune delle più importanti catene di ristorazionestanno lanciando le promozioni più svariate offrendo diversi bonus ai propri cliente affinché carichino e usino le app sul proprio smartphone.
Gli esempi di Domino’s, Burger King e Starbucks
I 3 format, tra i più noti a livello mondiale, nonchè presenti nella Top 10 per fatturato della catene made in USAhanno scelto modalità diverse per incentivare l’utilizzo delle proprie app
Quella di Domino’s, ad esempio, è tanto semplice quanto controversa e chiacchierata.
Aderendo alla promozione “Piece Of The Pie Rewards”, l’utente viene invitato a postare dall’app una foto della pizza che sta consumando, guadagnando 10 punti per ogni foto; al raggiungimento di 60 punti il cliente guadagna una pizza omaggio. Fin qui niente di strano, direte voi. La cosa comica è che la pizza fotografata può anche essere surgelata così come di un concorrente!!! Ovviamente gli internauti si sono scatenati, tra l’ilarità generale, postando foto a caso di pizze a caso.
Decisamente di altro tenore la via scelta da Burger King. Il colosso degli hamburger invita i propri clienti a scaricare l’app e aderire al “BK Cafe Suscription”: che con 5$ al mese(“Il prezzo di un frappuccino large di Starbucks”, come indicato nella campagna pubblicitaria) garantisce all’utente un caffè al giorno per tutto il mese, con un risparmio di circa il 16%.
Classica, o per usare un termine più trendy “vintage” , e forse proprio per questo ammirata e imitata da più parti, e invece l’iniziativa di Starbucks.
Sulla scia delle vecchie e care iniziative dei supermercati, il gigante delle caffetterie ha optato per una comunissima raccolta punti, o per meglio dire stelle.
Ogni consumazione da’ diritto ad un determinato numero di stelle, registrate nella app che l’utente potrà successivamente utilizzare per avere caffè o cibo gratis e gadgets.
Se da un lato Starbucks guarda al futuro investendo nell’innovazione, dall’altro non disdegna e non dimentica affatto il passato.
Oltre che in termini di branding, l’utilizzo delle app da parte degli utenti offre innumerevoli vantaggi anche in termini di raccolta dati.
In un settore che sta gradualmente guardando con sempre maggior interesse all’utilizzo dei big data, è un fattore assolutamente non secondario.
Domino’s, se dal punto di vista delle promozioni può sembrare indietro, per quanto riguarda l’utilizzo dei big data è decisamente avanti.
di Antonio Iannone