La storia di Caffè Napoli, così come i milanesi lo conoscono oggi, inizia qualche anno fa. Era il 2015 e Milano si preparava ad accogliere uno degli eventi più importanti degli ultimi anni: EXPO.
In città c’era un grande fermento e il food era al centro dell’attenzione di molti. Francesco Fiandra e i fratelli Mauro e Fabio Compagnoni erano fra questi. Innamorati della bontà dell’espresso del Bar Exytus di Pozzuoli, città a mezz’ora da Napoli, decidono che era arrivato il momento di fare conoscere il suo gusto inconfondibile anche a Milano. Nasce così Caffè Napoli, realtà che oggi conta nel capoluogo meneghino 18 punti vendita e innumerevoli caffè preparati al giorno (consiglio di non rinunciare mai alla “cremina” di zucchero che accompagna l’espresso). Dunque, non un caffè qualsiasi ma #Omegliocafè, come si legge sulle maglie dei suoi baristi, sempre simpaticissimi e vera anima dei locali sparsi per la città.
Una delle prime cose che ho notato entrando nei bar di Caffè Napoli, è una frase di Luciano De Crescenzo, scritta sulle pareti del locali:
“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo”
Una citazione – mantra che rispecchia l’animo social e profondamente socievole di Caffè Napoli. Caratteristiche che si riflettono sia nell’architettura dei locali – con il banco filo strada, pronto ad accogliere tutti gli appassionati di caffè – sia nelle scelte di comunicazione online. Il caffè, vissuto come un vero e proprio rito, si trasforma così in #DigitalFood (o meglio, #DigitalDrink ?) di cui condividere l’esperienza online. Ne ho parlato in questa nuova intervista di #DigitalSnack con uno dei tre fondatori di Caffè Napoli, Mauro Compagnoni.
Ciao Mauro! Tu e i tuoi soci avete fatto riscoprire a Milano il rito dell’autentico espresso napoletano. Prima di questa avventura di successo tutti e tre eravate attivi nel mondo del digitale, come si legge sul vostro sito. Oggi, quanto è digitale Caffè Napoli?
Caffè Napoli è digital, ma sta lavorando per esserlo sempre di più. Curiamo la nostra comunicazione in modo molto attento e cerchiamo sempre di trasmettere gli elementi che ci distinguono all’interno del mercato, integrandola con gli strumenti del marketing tradizionale.
La caratteristica principale del vostro caffè è l’aggiunta della “cremina” per zuccherarlo. Buonissima. Tuttavia, riuscire a trasferire il senso del “gusto” attraverso la comunicazione digitale non è facile. Come riuscite a raccontare oggi il vostro caffè online?
Molto importante nel mondo del food è l’immagine. Cerchiamo di rappresentare i nostri caffè in modo più veritiero possibile e per questo di coinvolgere gli utenti-clienti attraverso colori e ambienti che più rappresentano il nostro brand. Allo stesso tempo riteniamo importante lo storytelling del prodotto. Comunicare al cliente qualità, tradizione, gusto e sapore del nostro espresso e dei nostri caffè Speciali è un obiettivo per noi fondamentale a livello digital e social. Noi non raccontiamo solo il nostro brand, ma anche le emozioni legate a un rito, quello del caffè, che per noi è sacro.
Il caffè è un archetipo e, allo stesso tempo, uno dei pilastri della tradizione Italiana a tavola. Inoltre, un buon caffè è sinonimo di competenza e conoscenza della materia prima Ma, quanto ne sanno le nuove generazioni di caffè secondo te?
I clienti sono sempre più competenti in materia. In Italia vi è una cultura legata a questa bevanda molto molto radicata. Caffè Napoli sta proprio cercando di attrarre i giovani e i giovanissimi attraverso diverse azioni sia in store che a livello social, ambiente nel quale le giovani generazioni hanno modo di leggere, conoscere, affezionarsi a un brand.
Caffè e racconto, tradizione e innovazione, tazzine ben calde e canali social da far venire l’acquolina in bocca. Come fare a non amare Caffè Napoli?
di Francesca Di Cecio