“CHIAMA IL MIO AVVOCATO!” Quanto volte abbiamo sentito urlare questa frase ni film americani?
A proposito di film, ricordate il cult movie “Supersize Me” che si apriva menzionando la causa intentata da due ragazze obese contro McDonald’s colpevole a loro dire della loro condizione?
E il signor Philip Williams, vegano, di Atlanta, dopo aver acquistato e consumato un Impossible Whopper da Burger King, il suo avvocato lo ha chiamato per davvero, solo che non siamo in un film.
Il motivo? L’Impossible Whopper da lui consumato non era 100% vegano, pur avendolo ordinato senza maionese. La questione è tutta nella cottura: gli Impossible Burger vengono infatti cotti sulla tradizionale griglia di Burger King, la stessa dove vengono cotti i normali burger di carne bovina.
CLASS-ACTION IN VISTA?
La questione è stata sollevata anche in occasione del lancio del Rebel Whopper, il plant-based whopper di Burger King per il mercato europeo.
Alcuni giorni dopo il lancio, infatti, giravano già sui social gli screenshot di vegani indignati per il fatto che il burger vegetale venisse cotto insieme alla carne. Ma se in Italia Burger King se la cava con qualche insulto e un po’ di livore e odio social seminati dalle frange oltranziste del veganismo, in USA la faccenda è decisamente più seria. L’iniziativa del Sig. Williams potrebbe infatti spingere altri a fare lo stesso e portare addirittura ad una class-action.
A onor del vero, sulla pagina internet dell’Impossible Whopper, è chiaramente indicato che per per le persone che desiderano un prodotto del tutto privo di carne è possibile cuocere l’hamburger separatamente.
Va detto da sè che, come sempre sottolineato da noi di Food Service, plant-based e veganismo sono argomenti che viaggiano su binari diversi.
Infatti, nella comunicazione di Impossible Foods, Beyond Meat come anche di Burger King, la parola vegan non è stata mai indicata, per ragioni sia etiche che commerciali.
TRA I DUE LITIGANTI, IL TERZO NON GODE
Al momento, nella diatriba tra il Sig. Williams e Burger King, l’unico a rimetterci pare essere…Beyond Meat.
All’annuncio della causa infatti, non potendo prendersela con Impossible Foods, che non è quotata in borsa, i mercati finanziari pare abbiamo scaricato tutta la propria frustrazione sul suo principale concorrente e leader nel mercato del del plant-based, Beyond Meat appunto, le cui azioni hanno perso ben il 2,5% in una sola seduta.
Altrettanto misteriosamente le azioni di Restaurant Brands, la holding di riferimento di Burger King, non hanno subito variazioni di rilievo.
Antonio Iannone