A differenza di quanto accaduto a Starbucks, McDonald’s per il momento non registra casi di contagio da Covid-19 presso i propri dipendenti.
Dal momento che il protocollo sanitario americano prevede due settimane di quarantena in auto-isolamento domiciliare, la catena dagli archi dorati ha informato in una nota che i suoi dipendenti, in caso di contagio, continueranno a percepire regolarmente la paga.
PAGA ASSICURATA PER I DIPENDENTI
“La salute e il benessere dei nostri dipendenti, dei nostri clienti e delle nostre comunità ha al momento la massima priorità e guida le nostre scelte – ha affermato l’azienda in una nota inviata a Nation’s Restaurant News. – Dal momento che stiamo monitorando proattivamente l’impatto del coronavirus, valutiamo continuamente le nostre politiche per assicurare flessibilità e condizioni adeguate. I nostri dipendenti sono il cuore e l’anima della famiglia McDonald’s e ovviamente le supporteremo in pieno durante queste circostanze particolari.”
McDonald’s quindi assicurerà la paga per i propri dipendenti in isolamente forzato “in accordo con le leggi locali”.
L’iniziativa riguarda solo i dipendenti dei ristoranti di proprietà, mentre viene lasciata ai franchisor piena autonomia, anche se pare che molti degli affiliati seguiranno tale iniziativa di propria spontanea volontà.
4 BIZZARRI CONSIGLI DA NATION’S RESTAURANT NEWS
In attesa che anche la ristorazione negli Stati Uniti adotti misure drastiche e coraggiose come avvenuto in Italia, Il portale leader del mondo della ristorazione, in un articolo, ha elencato 4 regole da seguire per i ristoratori. Più che regole, l’articolo appare come una marchetta in piena regola a supporto di 4 aziende, tra cui la stessa NRN.
Tanto per iniziare, si invitano i ristoratori a munirsi di un dispositivo, del costo di 1’200$, che monitora se i dipendenti si siano lavati correttamente le mani. In Italia non ne abbiamo decisamente bisogno dato che abbiamo fatto incetta di igienizzanti per le mani.
In alternativa, si potrebbe ricorrere a una lampada a luminescenza, simile a quella usata da CSI per il Luminor, che scannerizza le mani dei dipendenti alla ricerca di germi e batteri. Costo in abbonamento 100$ al mese.
Più interessante, anche se NRN fa giustamente notare come sia decisamente curioso il fatto che sia stata lanciata proprio in questi giorni, è un app che a partire da 95$ al mese offre ai ristoratori consigli e risposte di carattere sanitario da parte di medici e infermieri.
In chiusura, il portale promuove il suo corso online sulla salute e l’igiene nell’horeca, al costo di 125$.
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Antonio Iannone