Siamo in piena emergenza ma è necessario pensare al domani, ovvero al rilancio dell’attività. Il fuori casa è uno dei settori più colpiti e non sarà facile riconquistare i consumatori. Food Service ha intervistato Vincenzo Russo, docente di Neuromarketing allo Iulm di Milano, che ipotizza quali potrebbero essere i comportamenti dei consumatori post crisi.
ESPERIENZE DI ALTO VALORE PER I CONSUMATORI
«Abbiamo avuto già un precedente, la crisi del 2008 che ha avuto effetti sul comportamento dei consumi impressionanti – spiega Russo –. Si tratta di due crisi diverse, dal momento che quella del 2008 nasceva in seno alle aziende e con un forte attribuzione di colpa alle stesse. Tuttavia, dai sentori che abbiamo, in base anche a quello che è successo in passato, i consumatori sceglieranno prodotti in minore quantità, ma a maggior valore. Dove per valore si intendono le caratteristiche intrinseche del prodotto da una parte, l’affidabilità dell’azienda (quindi la brand reputation) dall’altra. Penso ai prodotti biologici, naturali, fatti in casa, fatti bene, del territorio, insomma tutte cose che garantiscono autenticità e che saranno di grandissimo interesse».
Per Russo, le imprese del fuori casa dovrebbero, inoltre, attuare una strategia concentrata sull’esperienzialità e sul digitale: «Le aziende devono mettere a valore questo tempo sviluppando la loro presenza sul digitale, sia per sviluppare alternative distributive, come il delivery, supportato da piattaforme digitali, e l’e-commerce, sia per lavorare sulla brand reputation. Ma quello che dovranno fare sempre di più le aziende, soprattutto nel mondo del retail, è creare esperienzialità perché è ciò di cui ci stiamo privando in questo momento».