Non ci sarà l’attesa cerimonia di proclamazione dei 50 migliori ristoranti del mondo, in programma per il 2 giugno ad Anversa. E non ci sarà nemmeno l’aggiornamento della classifica dei The World’s 50 Best Restaurants, la graduatoria che ogni anno premia le formule di ristorazione più innovative al mondo. L’evento, sponsorizzato da Sanpellegrino e Acqua Panna, “sarà riprogrammato nel 2021, se la situazione lo permetterà”, così recita il comunicato ufficiale.
ENNESIMO SEGNALE DELLA CRISI
L’annuncio della cancellazione è l’ennesimo segnale della profonda crisi che sta investendo il settore della ristorazione a livello mondiale in conseguenza dell’epidemia di Coronavirus, ma è anche segno della volontà dell’organizzazione di stare al fianco delle migliaia di operatori coinvolti, in modo fattivo e utile a superare il momento. Lo spiega William Drew, Director of Content di The World’s 50 Best Restaurants: “Alla luce dello scenario globale, abbiamo deciso di spendere il resto del 2020 concentrando i nostri sforzi per aiutare il settore della ristorazione a combattere per il proprio futuro, sostenendo chef e ristoratori in prima linea per gli altri”.
INVECE DELLA CLASSIFICA INIZIATIVE A SUPPORTO DEI RISTORATORI
Invece della manifestazione gastronomica, 50 Best programmerà e svilupperà iniziative di supporto ai ristoratori, sostenendoli nei progetti individuali che hanno scelto di attivare per fronteggiare l’epidemia: “La nostra vicinanza va a tutti gli operatori del settore e a quanti si sono messi a disposizione per sostenere la comunità coinvolta. Dall’offerta di pasti, all’organizzazione di formule di delivery, sino all’impegno in collaborazione con i governi locali per ottenere forme di sostegno alle imprese che stanno pagando un prezzo altissimo. Siamo con voi tutti, sempre”.
YOJI TOKUJOSHI: “è IL MOMENTO DI RISPONDERE AL CAMBIAMENTO”
Yoji Tokuyoshi, chef dell’omonimo ristorante milanese e per anni secondo di Massimo Bottura all’Osteria Francescana di Modena, su Facebook ha commentato: “Stiamo vivendo un momento molto difficile. Il Paese, le persone, l’economia non hanno mai attraversato nulla del genere. Mi chiedo: il mondo tornerà mai ad essere quello di un tempo? Forse non dovrebbe. Forse davvero questa è l’occasione per far nascere un nuovo mondo. Ora non è il momento di cambiare, ma di rispondere a questo cambiamento. E dalla risposta dipenderà la nostra capacità di proteggere le famiglie, lo staff e i fornitori”.