20 miliardi. Tanto vale, secondo Coldiretti, la riapertura di bar e ristoranti nella fase 2, prevista per metà maggio. Una cifra che tiene conto ovviamente dell’impatto lungo l’intera filiera agroalimentare.
RIPARTENZA IN TUTTI I SETTORI
Vino, birra, carne, pesce, frutta e verdura, salumi e formaggi alta qualità, senza dimenticare ovviamente le farine. È difficile trovare un’azienda o categoria dell’agroalimentare Made in Italy che non abbia risentito della chiusura forzata del canale Horeca e che beneficerà indubbiamente, a cascata, della fase due prevista per metà maggio. Il palese danno generato dal blocco totale del settore è stato infatti solo in parte mitigato dallo “spostamento dei volumi” di vendita dall’horeca al retail.
IL FOOD DELIVERY UN IMPORTANTE STRUMENTO PER LA RIPARTENZA
Allineandosi sostanzialmente al pensiero espresso dalle tre più importanti piattaforme in Italia Glovo, Just Eat e Delivero o anche Coldiretti ripone fiducia nel food delivery, con un valido strumento per sostenere la ripartenza nella Fase 2, dopo essere stato un altrettanto valido supporto durante tutto il periodo di lock-down.
Comparto del food delivery che nel 2018 ha generato un fatturato di 350 milioni di euro e, in attesa dei dati ufficiali, dovrebbe aver toccato i 590 milioni nel 2019, con una crescita che ha sfiorato il 70% (fonte: Assodelivery).
Certamente la strada sarà molto lunga e ci vorrà molto per tornare al 35% dei consumi alimentari degli italiani nel fuori casa.
LEGGIAMO A CASA
L’impatto del coronavirus, il momentaneo spostamento del focus sul retail e le idee per la fase 2 saranno i temi della nostra cover story del numero di maggio. Nell’attesa potete consultare gratuitamente lo sfogliabile di aprile collegandovi a questo link.
Buona lettura