Ben tre italiani su dieci hanno fatto l’esperienza dello smart working nel periodo del lockdown da Covid-19. Secondo una recente indagine di Trade Lab, il 40% degli smart worker durante l’emergenza ha intenzione di incrementare anche dopo, con il progressivo ritorno alla normalità, la propria quota di tele-lavoro.
Un aspetto che potrebbe attenuare tale fenomeno sarà il possibile spostamento della domanda da ‘sotto l’ufficio’ a ‘sotto casa’.
SMART WORKING: UNA MINACCIA PER IL FUORI CASA?
Circa un lavoratore su due negli ultimi due mesi si è dunque ormai abituato a pranzi casalinghi fai da te o preparati da un famigliare. Ma finita l’emergenza sanitaria si continuerà con lo smart working o si tornerà a lavorare in ufficio come prima?
L’incognita a cui l’indagine di Trade Lab ha provato a rispondere è particolarmente rilevante per il mercato dell’away from home, tanto più se si considera che nel 2019 i pranzi fuori casa sono stati circa 3 miliardi. Secondo l’indagine sarà Milano la piazza più attiva in questo senso (52%), con ripercussioni su tutto l’indotto di bar e locali e, più in generale, sull’offerta (pranzi, colazioni, pause e in parte anche aperitivi) per i lavoratori.
TURISMO E AWAY FROM HOME: I PROBLEMI DEGLI HOTEL
Gli italiani non vogliono rinunciare alle vacanze: 7 su 10 tra quanti hanno risposto all’indagine di Trade Lab sul futuro dell’away from home cercheranno di farle, orientandosi nella maggior parte dei casi su una meta italiana. Il 62%, però, ritiene anche che occorrerà valutare la situazione, in base ai livelli di sicurezza garantiti e alle possibilità economiche. L’Italia è la meta più indicata da chi intende effettuare un viaggio nei prossimi mesi estivi. Anche un’importante quota di chi era abituato a fare viaggi all’estero quest’anno ‘ripiegherà’ su una meta nazionale. La preferenza va a seconde case o piccole strutture ricettive, citate da circa due terzi di coloro che intendono fare un viaggio restando in Italia.
Solo un intervistato su dieci sta valutando di recarsi all’estero, in un paese europeo, mentre due su 10 sono ancora indecisi rispetto alla futura meta. Nel complesso, però, occorre tenere presente che solo il 33% degli intervistati sente come molto probabile la possibilità di fare una vacanza quest’estate. Ammesso che ci si possa spostare liberamente.