Un modello sociale per la consegna di cibo ai soggetti più a rischio nei confronti del Coronavirus. È quello che ha annunciato il governatore della California Gavin Newsom con la duplice aspirazione di tutelare i cittadini anziani e rivitalizzare il settore americano della ristorazione martoriato da Coronavirus come quello europeo. Si tratta, ha scritto il quotidiano statunitense The Hill, di un programma di delivery su vasta scala nel lockdown del Covid e che ha l’ambizione di consegnare a domicilio tre pasti al giorno, sette giorni alla settimana, a fronte di un rimborso per i locali coinvolti: 16 dollari per la colazione, 17 per il pranzo e 28 per ogni cena recapitata.
I COSTI POTREBBERO SUPERARE 1 MILIARDO DI DOLLARI
Ma si tratta di un modello sostenibile? L’idea, secondo Newsom, sarebbe quella di finanziare il progetto coi fondi dell’agenzia governativa Emergency Management Agency (L’ente federale per la gestione delle emergenze degli Usa), che dovrebbe coprire il 75% del costo totale, anche se la grande incognita è legata alla larghezza della platea destinataria: vero che si tratterebbe di un terzo totale degli over 65 californiani (17, milioni su gli oltre 5,7) – cioè solo quelli già infetti, i soggetti venuti in contatto col virus o quelli affetti da patologie del sistema immunitario – ma i numeri potrebbero prosciugare il bugdet in breve tempo. Tanto che allo stato attuale delle cose non è ancora decollato. La sola Los Angeles, con circa 712 mila anziani eleggibili come potenziali destinatari dei “pasti gratis”, assorbirebbe 88 milioni di dollari al mese. E il costo totale per l’intero Stato potrebbe raggiungere 1,3 miliardi di dollari al mese.
L’ASSOCIAZIONE DEI RISTORATORI ENTUSIASTA DELL’IDEA
Ma per il governatore della California si tratta di una strategia win-win-win, un “successo annunciato “su tre livelli: finanziando i ristoratori esangui, garantendo cibo alle persone impaurite dall’idea di uscire di casa e generando entrate fiscali cittadine. E alle incognite pecuniarie fa da contraltare l’entusiasmo del settore, almeno stando alle parole di Jot Condie, presidente della California Restaurant Association: “Non appena il governatore ha annunciato questo nuovo programma creativo”, ha detto Condie, “abbiamo ricevuto una marea di e-mail e telefonate da ristoratori che volevano prenderne parte”. Ad oggi non è stato consegnato ancora un singolo pasto, ma se il programma dovesse funzionare potrebbe essere una fonte di ispirazione anche fuori dai confini americani.