Non si ferma l’espansione di Cigierre, con due nuovi ristoranti che aprono a giugno e altrettanti pronti ad accogliere i clienti da luglio. Diventano così quasi 370 i punti vendita dell’azienda, leader in Italia nello sviluppo di ristoranti a gestione diretta o in franchising e proprietaria di marchi popolari come Old Wild West, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto, Shi’s e Temakinho.
LA RIPRESA DOPO L’EMERGENZA CORONAVIRUS
Con le nuove aperture, Cigierre non si fa bloccare dal virus: l’emergenza ha costretto tutti i ristoranti del gruppo a chiudere a marzo, prima di riorganizzarsi con il servizio di delivery ove possibile, ma non ha fermato i piani della società. La sede di Udine ha sempre continuato a lavorare in smart working, mentre dal 18 maggio i locali hanno man mano ricominciato con il servizio ai tavoli nel rispetto delle norme di sicurezza. “È un momento complicato per tutti, ma abbiamo deciso di confermare i nostri programmi per non arrenderci e portare avanti i nostri progetti”, afferma Marco Di Giusto, fondatore e amministratore delegato di Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione Spa.
“Questa è un’azienda stoica, che fin dalle origini è sempre stata abituata a lottare per farsi spazio in questo settore – sottolinea Di Giusto –. Abbiamo alternato momenti meno facili a momenti esaltanti. E anche ora, che è innegabilmente un momento di crisi, non ci fermiamo e pensiamo al futuro. Con qualche dubbio e un po’ di preoccupazione, è vero, ma senza paura: perché siamo consapevoli di avere i mezzi, le capacità e la voglia per uscirne più forti di prima”.
LE NUOVE APERTURE
La ripartenza post Covid di Cigierre passa anche dal Veneto, una delle regioni più colpite dalla pandemia: il 24 giugno apre il nuovo ristorante Old Wild West a Legnaro, in provincia di Padova. Mentre la settimana scorsa, il 18, Temakinho è sbarcato a Bologna con un nuovo ristorante – il primo in città – in via Farini. Ma l’espansione non si ferma qui, sono previste altre due aperture: nelle prime settimane di luglio spalanca le porte il nuovo Old Wild West a Caltanissetta, in via Due Fontane, il primo nisseno e settimo in Sicilia; nella seconda metà del mese, poi, Old Wild West arriverà anche nell’Area Servizio Chianti sulla A1 Firenze-Roma, accessibile da entrambe le direzioni. In questi ristoranti, così come negli altri del gruppo, sono in media una ventina le persone impiegate.
I NUMERI DI CIGIERRE
Grazie a queste due nuove aperture, gli Old Wild West toccheranno quota 219, mentre sono 18 i ristoranti Temakinho. A questi si aggiungono le oltre 130 insegne dei restanti marchi di proprietà del gruppo – Pizzikotto, America Graffiti e Shi’s -, per un totale di 368 punti vendita sparsi in Italia e in altri sei Stati: Francia, Regno Unito, Svizzera, Belgio, Spagna e Australia.
LE MISURE CONTRO IL COVID
In tutti i ristoranti dell’azienda, sia in quelli nuovi sia in quelli attivi già da tempo, sono state adottate le misure necessarie per accogliere i clienti in sicurezza. Oltre al rispetto delle norme di distanziamento, le misure contro il coronavirus prevedono che i dipendenti usino mascherine e facciano uso costante del gel igienizzante, a disposizione anche dei clienti. Tutte le aree vengono sanificate frequentemente e i tavoli igienizzati a ogni fine pasto.
I condimenti sono monouso, mentre i classici menù hanno lasciato il posto a quelli usa e getta o alla visualizzazione dell’offerta sul proprio cellulare tramite un codice QR. Sono accettati, come già da tempo, tutti i pagamenti contactless. L’azienda sta lavorando anche a due novità: la possibilità, sempre grazie alla lettura di un QR code, di far partire le ordinazioni direttamente dal proprio dispositivo mobile, senza la necessità di scaricare alcuna applicazione; e la prenotazione del tavolo attraverso il sito o l’app Old Wild West. Si tratta di due progetti pilota che al momento sono in fase di test in un numero limitato di ristoranti, ma che Cigierre conta di allargare presto a tutta la sua rete.
IL MOMENTO DI REAGIRE
“Dopo l’emergenza, con le nuove misure, siamo di sicuro diversi ma non per questo meno belli”, afferma Di Giusto. Per l’ad, questo può essere un momento cruciale per cogliere le nuove possibilità – di trasformazione e di miglioramento – che il periodo di pandemia ha portato con sé. “È come un incontro di pugilato – dichiara –. Le abbiamo prese e forse continueremo a prenderle ancora per un po’. Ma abbiamo anche cercato di capire come difenderci e imparato ad assorbire i colpi. Ora è arrivato il momento di reagire, rialzarci, mettere in pratica quanto appreso, rovesciare la situazione e sconfiggere l’avversario”.