La riapertura di Cocciuto nel post lockdown, avvenuta il 20 maggio, ha portato con sé un cambio di strategia della catena che, da iniziale pizzeria gourmet, diventa ora anche ristorante che abbraccia una contaminazione di generi culinari di diversa provenienza territoriale. Non solo pizze dunque, ma anche piatti esotici ed etnici rivisitati. Alla regia di questo progetto i due fondatori di Cocciuto, Michela Reginato e Paolo Piacentini, hanno nominato lo chef Nicolò Farias che ha ideato una serie di ricette che ufficialmente faranno il loro esordio nei tre punti vendita milanesi della catena a partire dal prossimo autunno.
A questi locali se ne aggiungerà un quarto entro la fine di quest’anno, sempre a Milano, in zona Corso Sempione. Come già programmato nel 2019, Cocciuto sta anche lavorando per rendere finalmente concreto il suo sbarco in Sicilia, con Catania città di riferimento e inaugurazione prevista nel 2021.
Tornando al viaggio nel gusto del nuovo menu, si va all’estero, passando per l’Italia. Oltreconfine, il primo approdo è in Messico con un piatto di polpette con polpo, avocado e baby mais, accompagnate da crema di peperoni di Guajillo e limone nero.
Ci si spinge poi poco più in là, precisamente in Perù, dove lo chef ha tratto ispirazione per realizzare un ceviche di ricciola con salicornia, coriandolo e scalogno marinato condito con ‘leche de tigre’, il succo del ceviche fatto miscelare con la famosa bevanda alcolica peruviana, vale a dire il Pisco. Il tour prosegue poi verso il Giappone che, in questo caso, è rappresentato da una ricetta di granchio in pastella amalgamato con papaya, insalatina mista di germogli e salsa d’ostrica allo yuzu. Completa la proposta internazionale un curioso dessert di poke hawaiano con frutta esotica e crumble speziato.
Il progetto prevede anche novità italiane, con due piatti simbolo del made in Italy cucinate con particolare cura degli ingredienti. Due quindi le pizze che fanno il loro esordio. Una chiamata Ad Maiori con crema di rucola, stracciatella di bufala a Km0, gamberi rossi di Mazara del Vallo e una riduzione di crostacei, mentre la seconda new entry, battezzata con l’evocativo nome di O Sole Mio, è un omaggio alla prelibatezze del Sud Italia. Il condimento contempla vellutata creata da tre selezionate tipologie di datterini gialli, alici di Cetara fritte e purea di limone verdello di Sorrento.
Alle due pizze si aggiunge anche la pasta Omaggio alla Dolce Vita (quest’anno cade il centenario della nascita di Federico Fellini, ndr): fresche fettuccine Alfredo con fonduta di formaggio, burro acido al timo, zeste di limone verde e spolverata di conciato romano.
“La scelta di ampliare il menu è fin dal nostro esordio un passo strategico che volevamo compiere nel processo di ampliamento della catena – ha dichiarato Michela Reginato, che abbiamo incontrato il giorno della presentazione della novità –. È una contaminazione bilaterale, ovvero la ricetta straniera riletta in chiave italiana e viceversa. Lo scopo è regalare ai clienti la possibilità di gustare sapori diversi. I nuovi piatti, sia quelli interazionali che italiani, sono frutto di uno studio molto elaborato da parte della nostra divisione ricerca e sviluppo che ha posto sotto la lente ogni singola materia prima selezionata. Un progetto ambizioso che ci permette, a questo punto, di guardare al di là dell’unico concetto di pizzeria. L’obiettivo è far sì che le proposte non collegate al mondo pizza, possano in futuro generare la metà del fatturato della nostra insegna’’.
A questo nuovo menu, infine, si aggiunge l’appuntamento estivo del brunch. Organizzato nei tre locali Cocciuto ogni domenica a partire da mezzogiorno, anche in questo caso la proposta guarda all’internazionalizzazione dell’offerta con una preponderante presenza di classiche proposte gastronomiche (immancabili cheesecake e pancake, toast e scramble, tanto per farsi un’idea), a cui si aggiungono ricette orientali a base di pesce crudo e cotto, nonché la possibilità di ordinare una poke bowl personalizzabile.