Un importante riconoscimento per Acqua Minerale San Benedetto. L’azienda veneta, infatti, ha ricevuto il premio MIKE Award (Global Most Innovative Knowledge Enterprise), ideato e coordinato dal Politecnico di Hong Kong, assegnato alle società che si sono contraddistinte nella gestione della conoscenza, dell’innovazione, della coerenza strategica e risultati finanziari
Nato nel 1998, il MIKE Award, che quest’anno si è svolto per la prima volta in Italia, viene assegnato prima a livello nazionale, distinguendo PMI e Global Companies e, successivamente, i vincitori sono invitati a partecipare al forum annuale e alla cerimonia di premiazione a livello globale.
Il premio viene assegnato previo un processo di valutazione condotto da un comitato scientifico che analizza le imprese che intendono sottoporsi all’audit ed è composto da professori provenienti da 14 Paesi diversi. Per l’Italia, il premio è coordinato dal Prof. Maurizio Massaro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e gestito dallo spin-off Universitario Strategy Innovation sotto la direzione del Prof. Carlo Bagnoli. A livello globale il premio è coordinato dai Professori John Dumay della Macquarie University e W.B. Lee del Centro di Ricerca per la Conoscenza e l’Innovazione del Politecnico di Hong Kong.
UN’AZIENDA PROIETTATA NEL FUTURO
La cerimonia di consegna del premio si è tenuta sulla piattaforma webex e in rappresentanza del Gruppo San Benedetto ha ritirato virtualmente il premio il Direttore Generale Frédéric Barut, che ha dichiarato: «Sono veramente onorato di ritirare questo prestigioso premio in rappresentanza di una grande azienda tutta italiana che ha l’innovazione nel suo DNA. Essere annoverati tra le 20 aziende italiane che si sono contraddistinte nella gestione della conoscenza e nell’innovazione è per noi motivo di grande orgoglio».
Nella storia di San Benedetto c’è sempre stato qualcosa di moderno, qualcosa che riguarda un nuovo modo di fare impresa basato sull’ampiezza della visione strategica, costantemente alla ricerca della qualità e di elementi di distintività rispetto alla concorrenza. È l’innovazione, tecnologica e di servizio, di prodotto e di processo, grazie alla quale San Benedetto ha assunto un ruolo di leader non solo per quanto riguarda i numeri, ma anche le idee e le loro applicazioni in grado di soddisfare i reali bisogni dei consumatori e della distribuzione.
Parlando delle innovazioni introdotte dall’azienda veneta, alla fine degli anni ‘70 viene lanciato “one way packaging”, con il passaggio dal “vetro a rendere” al “vetro a perdere”, che permette a San Benedetto una prima espansione a livello nazionale. Successivamente, nel 1980, nasce la bottiglia in PET, fra le prime aziende in Italia a utilizzarla nell’acqua minerale rivoluzionando il mercato; nel ’93 viene realizzato un impianto d’imbottigliamento completamente in asettico per la produzione di bibite non gassate, garantendo sempre più la sicurezza dei propri prodotti; nel ’98 realizza il primo tappo “push&pull” totalmente asettico e richiudibile andando incontro alle richieste di un mercato ancora più dinamico e che vede i consumi “on the go” parte integrante del nostro quotidiano.
Tutta questa creatività innovativa nasce nel reparto di ricerca e sviluppo interno all’azienda, una struttura dedicata alla realizzazione di contenitori in PET e tappi (flat e push&pull) e in grado di seguire tutto il processo di realizzazione e d’imbottigliamento dei contenitori, registrando brevetti che hanno permesso al Gruppo di essere all’avanguardia anche nei progetti di riduzione del PET e nell’utilizzo del PET Rigenerato.
Un’escalation di novità nel segno di un’innovazione basata su una produzione sempre più green. Un’attenzione che ha ispirato la creazione di Acqua Minerale Ecogreen, la prima linea di prodotti con il 100% di CO2 neutralizzato attraverso l’acquisto di crediti per finanziare progetti di riduzione di gas effetto serra e realizzata con plastica riciclata (RPET) fino al 50% su 1 L Easy, il massimo consentito dalla normativa italiana.