Mai rinnegare le proprie radici. Anzi, rivendicarle con orgoglio anche quando si parla di cucina. Lo ha fatto lo chef Eugenio Roncoroni che, strizzando ‘il palato’ alle sue origini statunitensi (sua madre è californiana) ha deciso di abbracciare un concept che rilancia la tradizione culinaria americana e la sposa con l’expertise francese, unendo di fatto la base della sua formazione professionale.
Per saperne di più è necessario recarsi nel ristorante Al Mercato, locale fine dining che Roncoroni ha aperto una decina di anni fa e che, in questi giorni, ha cambiato pelle trasformandosi in una steakhouse moderna. Il sipario si è alzato svelando anche un nome nuovo dell’insegna: Al Mercato Steaks & Burgers.
Con questo cambiamento, il cuoco meneghino, classe 1983, ha quindi voluto fare convergere in un’unica soluzione le due anime del suo precedente locale (cucina moderna e burger bar) con l’ingresso della griglia che diventa elemento dominante del nuovo format.
Dalla brace nasce dunque il menu che si dirama in due direzioni. Sul versante ‘steaks’ la scena appartiene ai tagli di Black Angus (Denver e Flank) e di Wagyu australiano (Chuck Roll), mentre sulla sponda dei ‘burgers’, oltre alle proposte classiche, il cliente ha la possibilità di personalizzare la ricetta con la scelta libera di ingredienti e condimenti. Novità annunciata per le prossime settimane: l’ingresso sul barbecue di carne selvaggina. Conferma: i piatti storici di Roncoroni rimangono saldamente presenti.
‘’In Italia non esiste ancora una diffusa conoscenza della vera cucina americana a base di carne alla brace e impreziosita da contorni di qualità – ci ha spiegato al telefono lo chef –. Il mio scopo è valorizzare questo concetto culinario, enormemente sottovalutato o male interpretato. In questo mio progetto c’è tanta carne, ma ci sono anche verdure e spezie selezionate, di stagione e cucinate in varie forme perché anche questi ingredienti hanno un loro mondo gastronomico da fare scoprire nobilitando il significato di contorno. La zucca, per esempio, la propongo cruda, in formato crema o cotta alla brace. Brace per me è passione, ma anche forte volontà di intraprendere nuovi territori gastronomici, cercando di seguire il percorso indicato da quella cerchia di affermati cuochi statunitensi che, con i loro ristoranti, hanno saputo attribuire il giusto valore alla cucina del loro paese’’.