Cosa, come e quando ordinano gli italiani? Ce lo dice Just Eat

La piattaforma di food delivery ha pubblicato il suo quarto osservatorio sul cibo a domicilio. E, complice ovviamente anche il lockdown, non sono mancate le sorprese
Cosa, come e quando ordinano gli italiani? Ce lo dice Just Eat

Tra semestrali miliardarie e contratto dei rider, Just Eat non ha voluto mancare l’appuntamento con la mappa del food delivery italiana.

Puntuale come ogni anno è arrivata infatti la quarta edizione dell’osservatorio nazionale di Just Eat nella consegna a domicilio, tra conferme e sorprese.

Il food delivery rappresenta attualmente tra il 20 e il 25% del settore delle consegne a domicilio (era il 18% nel 2019), per una ristorazione sempre più digitale, con una crescita del 30% nel numero di ristoranti nella piattaforma.

CHI ORDINA

In collaborazione con BVA Doxa, Jus Eat ha condotto una ricerca sul “food mood” identificando e catalogando sei profili di persone che ordinano a domicilio: l’Impegnata, la Smart Family, l’Esordiente, il Party Planner, il Tenace e la Coccolona.

  • L’Impegnata è una giovane donna lavoratrice e per lei il food delivery è un utile alleato nella vita frenetica di tutti i giorni.
  • La Smart Family è composta da uomini tra 40 e 45 anni, sposati o conviventi con figli, per i quali food delivery è un’ottima occasione per stare insieme a famiglia o amici
  • L’Esordiente è una giovane ragazza under 24, studentessa o che si affaccia al mondo del lavoro, vive con la famiglia o da sola.
  • Il Party Planner è un giovane professionista under 35, impiegato o freelance e per lui il food delivery è l’invitato d’onore alle feste, per celebrare compleanni o anniversari, vacanze o nuove avventure.
  • Il Tenace è un giovane studente e per lui il food delivery è un modo per festeggiare i successi e premiarsi.
  • La Coccolona è il target più giovane, studentessa o ragazza in cerca di occupazione under 34 uscita da poco di casa, per la quale il food delivery è la coccola per i momenti difficili.

DOVE SI ORDINA

Esattamente come l’anno scorso, sono soprattutto le province a far registrare le performance migliori in fatto di crescita, con Rimini, Cagliari e Reggio Emilia, Ferrara e La Spezia sugli scudi per quanto riguarda la crescita dei ristoranti che si sono affidati alla piattaforma.

Rimini, Ravenna e Reggio Emilia, anche nella Top 5 della crescita dei consumi, insieme a Taranto e Brescia.

mappa Just Eat

COSA SI ORDINA

Tra round milionari e crescite esponenziali (nonostante il covid), che il 2020 sarebbe stato l’anno del poke si sapeva, ma ora arrivano anche i numeri a supporto.

Il cibo hawaianno è stata infatti la categoria che ha registra la crescita migliore, con il gelato che conquista la piazza d’onore e il pesce sul gradino più basso del podio.

La regina dei cibi più ordinati dagli italiani non poteva che essere la pizza, con un primato che appare difficilmente scalfibile, seguita da hamburger e cucina giapponese.

gusti Just Eat

SERVIZIO ESSENZIALE

“Mai come quest’anno il food delivery si è dimostrato un servizio essenziale per gli italiani, portando direttamente a domicilio, in modo facile, veloce e sicuro, cucine e piatti preferiti, e rispondendo in modo positivo anche in un contesto storico difficile. Secondo un sondaggio che abbiamo condotto durante i mesi di lockdown, il food delivery si è dimostrato un servizio essenziale per il 90% degli intervistati”, commenta Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia. “Ma non solo. Anche il settore della ristorazione ha visto una crescita importante nella digitalizzazione, arrivando a un +30% di ristoranti che hanno scelto Just Eat come partner per gli ordini a domicilio, e contando così oltre 16.500 ristoranti partner sulla piattaforma, con una copertura del 100% dei comuni con più di 50.000 abitanti e il 66% degli italiani (40 milioni) che possono ordinare su Just Eat da almeno un ristorante.

Si tratta di un mercato che nel 2021 prevediamo possa raggiungere il valore di 1 miliardo di euro a livello nazionale con un ulteriore sviluppo nei centri medi e più piccoli.”

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