L’ultimo Dpcm, in vigore dal 26 ottobre, ha gettato ulteriore sconforto e preoccupazione sul mondo birra. La chiusura degli esercenti anticipata alle ore 18 colpisce duramente il settore brassicolo, obbligato ora a rinunciare a strategici momenti di consumo della giornata quali l’aperitivo e la cena. Un danno che si teme possa accelerare quel rischio fallimento da mesi paventato da Fipe e che riguarderebbe 50 mila imprese del fuori casa con conseguente perdita di oltre 350 mila posti di lavoro. È necessario dunque reagire al più presto, non perdere tempo e proporre soluzioni, come hanno tenuto a ribadire i responsabili di Assobirra durante un incontro virtuale tenutosi quest’oggi 28 ottobre. Alfredo Pratolongo, vice presidente l’Associazione dei Birrai e Maltatori, ha dunque approfittato dell’occasione per annunciare due proposte correttive al decreto. Una riguarda la diatriba storica che oppone la filiera birraria e la tassazione ‘ad personam’: ‘’Chiediamo al governo, alla luce dell’attuale situazione critica, di compiere uno sforzo e applicare una riduzione del 30% sul valore delle attuali accise sulla birra, che rimane l’unica bevanda da pasto sottoposta in Italia a una tassazione – ha dichiarato il rappresentante di Assobirra, nonché responsabile comunicazione di Heineken Italia –. Riteniamo che una decisione strutturale di questo tipo possa favorire una ripartenza degli investimenti che andrebbero a dipanarsi lungo tutta la filiera. Aiuterebbe il fuori casa che si stima possa perdere quest’anno oltre 30 miliardi di euro’’. Una richiesta che dunque alleggerirebbe il carico fiscale per le aziende produttrici che, come la stessa Assobirra afferma, in questi ultimi anni hanno saputo rivitalizzare un settore, rinnovandolo e promuovendo un’offerta nazionale variegata e di qualità, come dimostra il successo delle birre speciali che generano oggi il 14% del giro di affari totale del settore birrario e aggiungono interesse ai punti di consumi dell’on trade.
Se, dunque, da un lato si chiede di abbassare le tasse sul prodotto, dall’altro Assobirra chiede un intervento repentino anche a favore degli esercenti penalizzati dai provvedimenti adottati dall’esecutivo per contrastare la diffusione del Covid. ‘’A questo punto è fondamentale garantire un sostegno all’Horeca – ha proclamato sempre Pratolongo –. Nel momento in cui gli esercizi pubblici della ristorazione riapriranno, sperando che ciò possa avvenire al più presto, la birra avrà un ruolo pratico molto importante ai fini della ripresa. Basti pensare al valore aggiunto che questo prodotto fornisce al segmento delle pizzerie. Il nostro richiamo guarda dunque verso il servizio di birra alla spina, usato da oltre 140 mila esercizi e per il quale chiediamo il riconoscimento di un credito d’imposta. Così facendo, si favorirebbe una marginalità a favore di quegli esercenti che navigano oggi in gravissima difficoltà economica’’.