Decreto Ristori, quali aiuti per l’horeca

Il presidente della Repubblica Mattarella firma il piano di sostegno da 5,4 miliardi per i settori più colpiti dal Covid. Per i ristoranti un sostegno medio di 5.172 euro, ai bar 2.941 euro. Restano escluse la distribuzione automatica e la ristorazione collettiva

Mentre i ristoratori protestano sui social e in piazza per le limitazioni all’attività imposte dal nuovo Dpcm e la Fipe invoca aiuti più corposi per il settore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha varato il cosiddetto Decreto Ristori che secondo il Governo dovrebbe rappresentare un aiuto “significativo” per le categorie più duramente colpite dall’emergenza Covid.

SOSTEGNO A SCAGLIONI

Complessivamente la misura del Decreto Ristori vale 5,4 miliardi. Il contributo più alto spetterà a chi ha dovuto fermarsi, mentre in misura minore l’indennizzo risarcirà le attività che possono lavorare con limitazioni d’orario. Gli aiuti saranno scaglionati nella logica di quattro fasce di aventi diritto, a partire dallo schema già tracciato dalla precedente tornata di aiuti, stanziati dal Decreto Rilancio.

PER GELATERIE E BAR AIUTI UNA VOLTA E MEZZO QUELLI DEL DL RILANCIO

Quanto vale dunque questo aiuto per gli operatori dell’Horeca? Alle gelaterie e le pasticcerie, comprese quelle ambulanti, ai bar senza cucina e tutto il settore dell’ospitalità che comprende alberghi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, campeggi, affittacamere, agriturismo la cifra erogata sarà pari al 150% (cioè una volta e mezza) di quella già ricevuta col Dl Rilancio.

200% ALLA RISTORAZIONE, AZIENDE AGRICOLE E CATERING

Ai ristoranti, che non possono più effettuare il servizio serale, limitato solo all’asporto e al delivery, è riconosciuto un indennizzo che vale il doppio rispetto ai fondi ricevuti in precedenza. La stessa quota (200%) è prevista anche per la ristorazione ambulante quella connessa alle aziende agricole e al catering per banchetti ed eventi.

CIRCA 5.000 EURO PER I RISTORANTI FINO A 400 MILA DI FATTURATO

Da queste percentuali si evince dunque che l’importo medio che arriverà ai ristoranti fino a 400 mila euro di fatturato sarà di 5.172 euro. Per un bar che rientra nella stessa soglia di volume d’affari il bonifico-bis sarà invece mediamente di 2.941 euro mentre nel caso degli affittacamere la somma è di 2.579. Similmente per i ristoranti fino a 1 milione di fatturato è previsto un sostegno pari a 13.390 euro e per quelli con un volume d’affari di 5 milioni si sale a 25 mila euro.

DISTRIBUZIONE AUTOMATICA E RISTORAZIONE COLLETTIVA ESCLUSE

Tra gli esclusi dal governo nel Decreto Ristori c’è il comparto della distribuzione automatica, danneggiato dalla mancanza di lavoro in presenza negli uffici per via del massiccio ricorso allo smart working, e anche le imprese della ristorazione collettiva.

CIFRE PROMESSE ENTRO LA METÀ DI NOVEMBRE

Alle attività che ne hanno diritto, e che nel 2020 sono già state destinatarie del rimborso previsto dal Decreto Rilancio, il nuovo contributo verrà elargito automaticamente sul conto corrente dalla Agenzia delle Entrate entro il 15 di novembre. Chi era precedentemente escluso, ma ora rientra nella platea avente diritto, è chiamato a presentare una nuova domanda e otterrà il contributo, stima l’Esecutivo, entro la metà di dicembre.

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