Volendo parlare alla pancia dei ristoratori, e scusate il gioco di parole, soffiando sul vento del populismo, che ultimamente va molto di moda, si potrebbe tirare in ballo il tema delle commissioni praticate dalle piattaforme di delivery, che in taluni casi possono raggiungere il 35%.
Lungi dal voler fare l’avvocato del diavolo, se si analizzasse la situazione in termini puramente economico-finanziari, si scoprirebbe che tali percentuali sono il “minimo sindacale” che le piattaforme devono praticare per restare a galla. Si è scritto volutamente “restare a galla”, in quanto nessuno dei colossi del food delivery ha ancora raggiunto il punto di pareggio.
È probabile che la pandemia abbia avvicinato al breakeven point le piattaforme, che nel frattempo hanno deciso di correre in aiuto dei ristoratori italiani, accantonando forse per il momento la questione del contratto dei rider che ha tenuto banco nelle ultime settimane.
LA SOLUZIONE DI UBER EATS
Restando in tema di rider, Uber Eats non se l’è certo passata bene negli ultimi mesi, con l’indagine per caporalato chiusa alcune settimane fa.
Per supportare gli oltre 3.500 ristoranti partner, l’azienda ha deciso di stanziare, nel mese di novembre, 400mila euro per la realizzazione di attività volte ad incrementare la domanda da parte degli utenti. L’investimento rientra nel programma “Sostegno ai Ristoranti” che, prevede l’introduzione di ulteriori misure a supporto del settore:
- Possibilità per i ristoranti di riscuotere le proprie entrate su base giornaliera e non più settimanale, garantendo così una maggiore disponibilità di liquidità immediata.
- Esonero dai costi di attivazione per i nuovi ristoranti che si uniscono alla piattaforma Uber Eats.
- Eliminazione delle commissioni dal servizio Pickup, che permette a tutti gli utenti di ritirare i piatti direttamente dal ristorante prescelto dopo aver ordinato dalla app Uber Eats
- Possibilità per i ristoranti di creare un QR Code che porta al menu digitale direttamente dall’applicazione “Restaurant Manager.
“Come accaduto durante il lockdown della scorsa primavera, abbiamo adottato misure speciali per supportare i ristoranti e il loro business, creando maggiori opportunità tramite il delivery e l’asporto che, al momento, sono le uniche opzioni che hanno dopo le 18. Il tutto con un occhio di riguardo alla sicurezza, sia nei confronti dei ristoratori ma anche dei corrieri e utenti della app.” ha dichiarato Maxime Renson, General Manager Uber Eats Italia.
LA SOLUZIONE DI GLOVO
Anche Glovo ha deciso di rafforzare il suo supporto al mondo della ristorazione con due iniziative:
- Take away – Da lunedì 2 novembre, in tutte le città in cui è presente Glovo, sarà attivo il nuovo servizio take-away. Gli utenti potranno prenotare sull’app, ritirando personalmente l’ordine presso il ristorante mostrando il codice di prenotazione, senza i costi della consegna. Per tutto il mese di novembre questo servizio sarà disponibile a zero commissioni per i ristoranti, con la possibilità di estensione dell’iniziativa qualora dovessero perdurare le limitazioni previste dal DPCM del 24 ottobre.
- Zero commissioni per i nuovi ristoranti “Abbiamo deciso di azzerare le commissioni fino alla fine dell’anno per tutti gli esercenti che faranno richiesta di aderire alla piattaforma – commenta Elisa Pagliarani, General Manager Glovo Italia – In questo modo, i “nuovi” ristoranti avranno la possibilità di continuare a offrire un servizio ai propri clienti e al tempo stesso di intercettarne dei nuovi, più avvezzi al delivery, senza nessun costo aggiuntivo. La fase attuale è molto difficile per i ristoranti e come Glovo vogliamo fare la nostra parte. Il delivery (e oggi anche l’asporto) costituisce un valido alleato per continuare a operare anche oltre gli orari di apertura al pubblico e per questo riteniamo fondamentale incoraggiare le attività che non hanno mai testato il servizio a utilizzare la nostra piattaforma.” – conclude Pagliarani.
LA SOLUZIONE DI JUST EAT
L’iniziativa lanciata da Just Eat prevede zero commissioni per i nuovi ristoranti che attivano il digital food delivery e sconto del 25% sulle commissioni per gli oltre 5.000 ristoranti partner. L’azzeramento delle commissioni sarà estendibile e prorogabile in base all’evoluzione della situazione e sarà in vigore per un periodo minimo di 1 mese.
“Il 2020 è per il mondo e per il nostro Paese un anno difficile. Il nostro impegno, forte durante l’emergenza, e continuativo per essere vicini a ristoranti, rider e clienti, oggi si rinnova per supportare ulteriormente una delle categorie più colpite dalle nuove restrizioni. Crediamo infatti che il consenso e il prosieguo delle consegne a domicilio sia un elemento importante per la ristorazione e noi vogliamo sostenerlo promuovendo il digitale con zero costi di commissione per chi ancora non utilizza il digital food delivery e una riduzione dei costi per oltre 5.000 ristoranti che già utilizzano già il servizio. Vogliamo permettere ai ristoranti di fare leva su un servizio che si è dimostrato essenziale per l’Italia dall’inizio dell’emergenza ad oggi” commenta Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
Si tratta indubbiamente di iniziative lodevoli, ma alla luce di quanto esposto in apertura, tali soluzioni saranno sostenibili nel medio/lungo periodo? Ovviamente tutti si augurano di si, ma, numeri alla mano, le cose potrebbero essere ben diverse.