Se Dante avesse scritto la Divina Commedia dopo il Covid, avrebbe certamente creato per gli operatori horeca due gironi ad hoc, ben distinti: i “contestatori” e gli “innovatori”. In quest’ultimo girone potremmo certamente collocare Rossopomodoro e Pane&Trita per esempio, così come Dispensa Emilia, Panino Giusto, Domino’s, il vulcanico Luca Guelfi e l’eterno Antonello Colonna. In tale categoria meriterebbe certamente un posto anche Vincenzo Ferrieri, Vice Presidente di Cioccolatitaliani il quale, nello stilare il piano Marshall per la ristorazione di UBRI, ha trovato il tempo di aprire altri sette punti vendita in giro per il mondo che, con le due aperture di Pizzeria Italiana Espressa, portano a nove il totale dei negozi aperti da Gruppo Gesa, proprietario dei due marchi, tra il primo e il secondo lockdown.
QUATTRO ALL’ESTERO, CINQUE IN ITALIA
Nelle ultime settimane hanno visto la luce infatti il sesto punto a Riyad in Arabia Saudita, il terzo a Tirana in Albania, il secondo a Pristina in Kosovo che si aggiungono a quello che il format definisce “il più emozionante” inaugurato ieri a Rabat in Marocco. Per quanto riguarda l’Italia, invece, il gruppo è sbarcato in Friuli Venezia Giulia, con l’apertura di Cioccolatitaliani a Udine e nella capitale con le due aperture di Roma, e è stata inoltre collocata la prima bandierina in Piemonte con Pizzeria Italiana Espressa di Gravellona Toce ed estesa la presenza milanese con l’apertura del format pizza anche al Bicocca Village.
NIENTE STOP CAUSA COVID
“Il piano di sviluppo in Italia e all’estero non si è fermato, ma è stato ricalibrato alla luce dei cambiamenti dovuti all’emergenza coronavirus. Abbiamo messo in atto una serie di nuove procedure mai utilizzate prima” – racconta Vincenzo Ferrieri – “l’impossibilità di spostarsi e di viaggiare ci ha dato lo stimolo per implementare velocemente nuovi processi per realizzare i negozi, preparare il lancio del brand sui nuovi mercati e, addirittura, svolgere il training del personale a distanza… abbiamo aperto 4 locali all’estero (a Tirana, Riad, Pristina e Rabat) completamente da remoto e 5 in Italia (a Udine, due a Roma, a Gravellona Toce e a Bicocca) destreggiandoci in una situazione molto complessa a causa delle differenti normative tra una regione e l’altra”.
1000 MQ SU 3 LIVELLI A RABAT
“L’apertura di Rabat – continua Vincenzo – è sicuramente la più bella e la più sfidante che abbiamo affrontato in questi 11 anni, la aspettavamo con impazienza. Bella perché si tratta di un negozio di circa 1000 mq sviluppati su tre livelli, caratterizzato dalla nostra fabbrica di cioccolato e impreziosito dalla produzione del pane, elemento tradizionale imprescindibile per il mercato marocchino. Sfidante perché abbiamo implementato nuovi prodotti e lavorazioni per abbracciare la cultura locale e, in più, l’apertura è stata seguita interamente da remoto, compreso il training del personale”
NUOVI PARTNER E NUOVE APERTURE
Cioccolatitaliani non ha intenzione di fermarsi. Raggiunto in esclusiva da Food Service, sempre Vincenzo Ferrieri ha dichiarato che l’espansione continuerà sia in Marocco, con il gruppo è Marocain D’Ailleurs “i cui founder sono Mr. Abdulrazak Elboaishi e Odai Elboaishi con cui abbiamo iniziato un percorso di sviluppo del paese che, nei prossimi anni, toccherà anche Casablanca e Marrakesh”.
Non solo Marocco comunque “Entro la fine dell’anno apriremo due punti vendita (Cioccolatitaliani e Pie) a Torino, nel complesso Aldo Moro proprio sotto la Mole e apriremo anche un Cioccolatitaliani nel centro commerciale I Gigli in Toscana. Con l’anno nuovo, invece, apriremo il primo Cioccolatitaliani a Malta e il secondo a Torino, nel centro commerciale Lingotto. Apriremo anche un Pie nel centro commerciale Elnos Roncadelle”.