Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo ha deciso. A partire da lunedì 14 dicembre, niente più servizio al chiuso per i ristoranti di New York.
Via libera ovviamente a food delivery e take away. Autorizzato anche il servizio all’esterno, ma siamo in pieno inverno…
OLTRE 5 MILA VALIDI MOTIVI
La drastica decisione fa seguito a una pericolosa e preoccupante risalita dei contagi, che per la prima volta dall’inizio della pandemia hanno superato le 5 mila unità (5.164).
A tempo indeterminato, quindi, e in attesa delle misure annunciate dal presidente eletto Joe Biden a favore della ristorazione a stelle e strisce, i ristoranti dovranno cessare il servizio nelle sale interne e puntare tutto su take away e delivery, continuando a beneficiare del Delivery fee cap al 20%.
EMPATIA ISTITUZIONALE
Si è espresso così Bill de Blasio, sindaco di New York: “Provo un’incredibile empatia per i ristoratori di New York; molti di loro hanno piccoli business a conduzione familiare, che vogliamo assolutamente far sopravvivere. Al contempo, però, i numeri non mentono. Per la prima volta, tutti e tre gli indicatori (contagi, ricoveri totali e giornalieri) hanno superato i valori limite. Questa è una seconda ondata che va combattuta per salvare vite e gettare le basi per la ripartenza”.
IL MALCONTENTO DI UNA VOCE ITALIANA
Raggiunto da Italianfoodnet alcuni giorni prima che il provvedimento entrasse in vigore, il noto ristoratore italiano Giuseppe Bruno, titolare dei ristoranti Sistina e Caravaggio, senza polemizzare, si era espresso così: “Pur avendo installato i riscaldamenti all’esterno, fa comunque freddo ed è molto difficile far sedere la gente fuori. La strada del delivery, poi, per noi non è percorribile per il tipo di cucina e di presentazione dei piatti che offriamo”.
UNA VITTIMA ILLUSTRE
Nel frattempo, il Covid ha fatto una vittima illustre. Dopo 90 anni, infatti, ha chiuso i battenti il leggendario Club 21, ai cui tavoli si sono seduti tutti i presidenti americani oltre a Sofia Loren, Aristotele Onassis e molti altri e dentro al quale è ambientata una scena del cult movie Wall Street.
Il proprietario fa sapere che non sa ancora se la chiusura sarà temporanea o definitiva. I 148 dipendenti saranno comunque pagati fino a marzo.