Non vediamo l’ora di gettarci alle spalle (e dimenticare) questo orribile 2020 e scoprire impazienti quali saranno le nuove tendenze del bere. Si spera che l’imminente 2021 possa ripristinare una certa normalità, diminuire le restrizioni e galvanizzare l’ascesa di nuove categorie di prodotto. Il nuovo anno ha, quindi, in serbo una serie di trend da tenere d’occhio, come individua e indica l’autorevole sito americano Vinepair.com, che ne elenca sette. Ecco quali sono.
- Hard Seltzer. Mercato in forte ascesa da un paio di stagioni, ma finora quasi esclusivamente relegato agli scaffali della grande distribuzione. Ora, con il graduale liberi tutti dei locali, la bevanda che amalgama aromi agrumati, acqua gasata o aromatizzata e una componente alcolica contenuta, a cui si aggiunge un basso apporto calorico che completa il quadro, ha di fronte a sé un nuovo spazio da conquistare partendo da zero. Trovato posto nei bar e ristoranti, le previsioni di crescita sono rosee. Grand View Research, società americana di ricerca, ha stimato che questa categoria, entro il 2027, raggiungerà un giro di affari mondiale di 14 miliardi e mezzo di dollari, triplicando all’incirca il suo attuale valore.
- Ready to drink. Toh chi si ribeve. Dopo anni di silenzio imposto da una perdita costante di appeal agli occhi dei consumatori, nell’ultimo anno questa tipologia di prodotto è tornata alla ribalta trainata, in primis, da una forte domanda di premiscelati alcolici. In altre parole, i cocktail già pronti in lattina. Una soluzione comoda e facile da consumare, che ha convinto praticamente tutti i principali player del settore beverage ad adottarla. La distribuzione è avvenuta prima nei supermercati e ipermercati, ora con il 2021 sarà la volta anche dell’Horeca. In molti sono sicuri: con l’esigenza di sicurezza nei locali, un cocktail già preparato in una lattina incute negli avventori un forte grado di fiducia.
- Grandi classici. Vinepair.com conferma che prepararsi cocktail a casa abbia reso il consumatore medio più preparato in tema di mixology. Ciò spingerà molto esercenti a puntare su un’offerta resa più “semplice” e meno “avventata”, vale a dire strettamente legata ai grandi classici di un tempo riletti secondo le ricette originali o, al massimo, leggermente modificati, quanto basta per stuzzicare l’interesse dei clienti. In altre parole, basta drink troppo elaborati e che finiscono, in certi casi, per risultare stucchevoli per eccesso di zelo. Il ritorno al drink originale conservandone la qualità potrebbe, quindi, essere uno dei leitmotiv del prossimo anno.
- Bibite limonate. Sulla scia del successo degli hard seltzer, per Vinepair.com il 2021 rilancerà le bevande a base di limone o comunque con prevalente sentore di questo agrume al loro interno. Un desiderio di riassaporare il gusto tipico delle limonate e dei suoi derivati starebbe quindi per tornare in auge in maniera significativa, accompagnato dalla componente funzionale che rende questo ingrediente molto amato dai consumatori.
- Healthy drink. C’era da aspettarselo, con il Covid i consumatori sono più attenti a ciò che consumano. Non sorprende dunque che, fra i trend del 2021, ci sia quello legato alla domanda di bibite anti-ossidanti, probiotiche, a basso contenuto calorico e, in generale, rientranti nel segmento ‘healthy’. Vale in parte e con le dovuto proporzioni anche per gli spirit più inclini a usare materie prime naturali e premium. In quest’ottica, il sito si attende buone performance da quei distillati free from, come per esempio la vodka gluten free.
- Alcol online. Prima dell’avvento del coronavirus, gli utenti che si collegavano in Rete per acquistare bevande alcoliche erano un target ridotto. Poi l’inizio della pandemia ha stravolto questa abitudine e spinto molti spirit lover a cercare proprio sul web la loro bottiglia preferita. Questo per dire che il commercio elettronico di alcolici proseguirà la sua crescita anche nei prossimi dodici mesi. Probabilmente raddoppieranno i clienti che effettueranno acquisti online, come si evince da uno studio firmato da Iwsr che ha notato come, nel 2020, il 40% di chi ha comprato un alcolico su internet lo ha fatto per la prima volta in vita sua, rispetto al 19% emerso l’anno prima.
- Cocktail. Nell’era pre Covid, i cocktail si bevevano quasi solo al bar. Con il lockdown, la gente si è arrangiata e ha cominciato a prepararseli fra le mura di casa, un po’ per gioco, un po’ per divertimento, un po’ per desiderio di bere alcol, ma anche per rendere meno noiose le serate chiusi in casa. I locali dal canto loro hanno testato (in alcuni casi con successo) il servizio di cocktail delivery. In ogni caso, durante il Covid l’interesse sui cocktail non è mai venuto meno, anzi è cresciuto. E per Vinepair.com, la domanda di drink miscelati ha tutte le carte in regola per proseguire il suo trend al rialzo anche nel 2021. In casa, ma si spera soprattutto al bar.
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