Uno spiraglio di speranza per 300 mila imprese, che passi attraverso una riapertura, ancorché graduale, nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. È questa la richiesta formulata congiuntamente da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti nel corso dell’incontro avuto in via telematica col ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli.
Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei pubblici esercizi e che ha visto la presenza al tavolo anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
RIPENSARE A UNA PROGRESSIVA APERTURA IN SICUREZZA
Sono, infatti, 38 i miliardi di fatturato andati in fumo negli ultimi 12 mesi, nel corso dei quali il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media per 160 giorni. Una cifra esorbitante, di fronte alla quale la richiesta resta la stessa: poter pianificare una riapertura sicura dei locali, che tenga conto delle misure di sicurezza, ma consenta, allo stesso tempo, di rimettere in moto l’economia del settore.
RIPRENDERE L’ATTIVITÀ SERALE IN ZONA GIALLA
“Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori del settore“, hanno spiegato Fipe e Fiepet al termine dell’incontro, “siamo disponibili a implementare i protocolli sanitari, coinvolgendo anche il Comitato tecnico scientifico, con l’obiettivo di riprendere l’attività serale di ristorazione nelle Regioni gialle e dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno sino alle 18 nelle zone arancioni”, perlomeno a quelli di grandi dimensioni.
Quindi, le due associazioni hanno rilanciato le loro proposte, chiedendo, in particolare, l’esenzione dal pagamento dell’Imu nel 2021 per i pubblici esercizi, il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi e un intervento sulle locazioni commerciali, prorogando di altri quattro mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800 mila euro garantiti dal Fondo centrale di garanzia.
A RISCHIO SCOMPARSA 1,2 MILIONI DI POSTI DI LAVORO
“Provvedimenti straordinari per far fronte a un’emergenza straordinaria“, hanno invocato Fipe e Fiepet, “che rischia di far scomparire un settore che dà lavoro a 1,2 milioni di persone e rappresenta una componente essenziale della filiera agroalimentare e dell’offerta turistica del nostro Paese”.
CONFRONTO CON CTS E MINISTERO DELLA SANITÀ
Apertura e disponibilità sembrano essere state registrate da parte del ministro Patuanelli, che ha ritenuto condivisibili le considerazioni e le richieste portate avanti dalle associazioni. Patuanelli ha altresì dichiarato di aver già chiesto un tavolo di confronto con il ministro della Sanità e con il Cts per discutere sulle modalità di ripartenza del settore intervenendo sui protocolli sanitari. Ha, poi, condiviso l’ipotesi di un commissario straordinario che gestisca lo stato di crisi del comparto e ha confermato lo stanziamento di ulteriori ristori perequativi e progressivi, rapportati alle perdite di fatturato dell’intero anno 2020, mentre per l’esercizio 2021 si procederà inizialmente riprendendo le vecchie modalità utilizzate per gli indennizzi a fondo perduto.