Un’altra voce autorevole si aggiunge alla corrente di coloro che intravedono un successo globale dei cocktail analcolici e a bassa gradazione alcolica. Questa volta a soffiare sul trend in questione è Bacardi che sostiene che questo genere di drink in Europa vedrà, entro la fine del 2024, quadruplicare il suo giro di affari, passando da 100 a 500 milioni di dollari. E le prime avvisaglie confermano tale previsione: un terzo dei consumatori tedeschi, francesi e inglesi, avrebbe già dichiarato che, nel 2021, preferirà orientarsi verso un bere miscelato a ridotto apporto alcolico.
A rendere i drink lover più assetati di mocktail, come sottolinea il gruppo con sede alle Bermuda, sono essenzialmente due fenomeni odierni e di stretta attualità: un aumento della domanda da parte dei consumatori di ingredienti funzionali dovuto ai timori della pandemia e, dall’altro lato, un’ulteriore accelerata del desiderio fisiologico di assaporare bevande miscelate a moderata gradazione alcolica.
Per Bacardi – che ha appena lanciato la campagna di comunicazione ‘Less is more’, per ribadire appunto l’interesse verso i consumi di drink più leggeri e, al contempo, fornire ai bar utili indicazioni strategiche per aiutarli a risollevarsi dalla crisi -, quello che sta avvenendo con i cocktail low alcol è paragonabile a quanto successo in passato con il vegetarismo e il veganesimo, sposando un’alimentazione salutare e sperimentando nuove frontiere del gusto.
Dal punto di vista geografico, lo studio condotto dal gruppo ha evidenziato che la capitale del consumo di cocktail leggeri è, come detto inizialmente, l’Europa, dove con l’Horeca operativo a singhiozzo, molti consumatori si sono avvicinati alla miscelazione utilizzando ingredienti naturali e non per forza a base alcol, scegliendo poi di anticipare il consumo del drink prima di cena, ossia in orario di l’aperitivo.
La ricerca di Bacardi ha poi analizzato le parole chiave cercate su Google. Dei validi indicatori che, per esempio, ha mostrato che lo scorso anno, in Germania e Uk, la ricerca online cliccando ‘bevande analcoliche’ è apparsa il 30% in più rispetto all’anno prima, così come il termine ‘aperitivo’ è stato molto gettonato nel mese di marzo, vale a dire in concomitanza con il primo lockdown che, in poche settimane, è stato imposto in quasi tutti i paesi del Vecchio Continente.