Stangata sulle piattaforme, i colossi al contrattacco

Le tre società di food delivery hanno presentato ricorso contro i provvedimenti emessi dalla procura di Milano e dall’ispettorato del lavoro
Stangata sulle piattaforme, i colossi al contrattacco

La querelle rider si aggiorna con un nuovo capitolo. In merito ai verbali consegnati lo scorso 23 febbraio, Glovo e Just Eat non ci stanno e passano al contrattacco. “L’online food delivery è un’industria che opera nel pieno rispetto delle regole, capace di garantire un servizio essenziale”, hanno dichiarato le tre società di online food delivery, Deliveroo, Glovo e Uber Eats con riferimento all’inchiesta dell’ispettorato del lavoro e della procura di Milano

LE TRE AZIENDE DIFENDONO IL LORO OPERATO

Siamo sorpresi dalle dichiarazioni, stiamo analizzando e approfondendo i documenti che ci sono stati forniti e valuteremo ogni azione conseguente. Oggi i rider che collaborano con le piattaforme di food delivery operano all’interno di un contesto legale e protetto, che assicura ai rider flessibilità e sicurezza. Le piattaforme, pur nelle specifiche differenze, hanno operato in questi anni nel rispetto delle normative vigenti, compreso l’inquadramento dei lavoratori e le normative in materia di sicurezza sul lavoro. Non concordiamo dunque con il quadro illustrato oggi“. 

La pandemia ha dimostrato che il food delivery è un vero e proprio servizio essenziale. Nell’anno appena trascorso, che ha messo a dura prova il settore della ristorazione, questa industria ha prodotto decine di migliaia di occasioni di lavoro e rappresentato un supporto fondamentale per i ristoranti, per un valore di oltre 1 miliardo di euro di entrate”.

IL RICORSO PRESENTATO DA GLOVO

La società di delivery ha presentato ricorso gerarchico alla Direzione dell’Itl di Milano, contestando la riqualificazione dei rapporti di lavoro con i rider, ritenendo di aver ottemperato agli obblighi previsti per i lavoratori autonomi secondo la normativa vigente e applicabile nel periodo di riferimento delle indagini. L’indagine riguarda le prestazioni dei rider svolte nel periodo marzo 2016-ottobre 2020 e il ricorso parte dal presupposto che la riqualificazione dei rider come lavoratori c.d. etero-organizzati non può essere presa in considerazione. Non sono, dunque, state adeguatamente considerate le caratteristiche del modello di business di Glovo e il rapporto instaurato tra l’azienda e i corrieri.

La compagnia fa notare che i corrieri hanno la libertà di accettare o meno una proposta di consegna, la possibilità di scegliere in totale autonomia gli orari di collaborazione in base alle proprie esigenze e le loro prestazioni non presentano elementi di continuità, esclusività e regolarità. A suo ditre, i rilievi sollevati in merito ai processi interni difficilmente possono essere ascrivibili, così come sottolineato nei verbali dell’Ispettorato nazionale del lavoro, all’articolo 2 del D.Lgs. n.81/2015 (il cosiddetto “Jobs Act”), che applica la disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed etero-organizzate, anche mediante piattaforme digitali.

IL RICORSO PRESENTATO DA JUST EAT

In riferimento ai verbali emessi dall’ ispettorato del lavoro di Milano, Just Eat ha comunicato di aver depositato il ricorso amministrativo. L’azienda ritiene infatti di aver ottemperato alla normativa vigente in materia di lavoro e sicurezza dei rider nel periodo di riferimento delle indagini, adempiendo agli obblighi previsti per i lavoratori autonomi secondo la normativa applicabile. L’azienda comunica che intende in ogni caso rispettare le normative italiane vigenti e future anche attraverso un dialogo proficuo con le istituzioni. 

Il gruppo ha già annunciato l’anno scorso l’intenzione di adottare un modello operativo differente dalle altre piattaforme, che prevede compenso orario, copertura assicurativa, pensione e regimi assistenziali in accordo con la legge.

IL RICORSO PRESENTATO DA DELIVEROO

Non concordiamo con il quadro che emerge, che è stato rappresentato oggi dall’ispettorato del lavoro e dalla procura di Milano e che contesteremo nelle sedi opportune. I documenti trasmessi fanno riferimento a vecchi contratti: dal novembre 2020, infatti, i contratti dei rider che collaborano con Deliveroo sono disciplinati da nuovi contratti individuali che fanno riferimento al Ccnl rider. Questa decisione non ha impatto sulle attuali attività di Deliveroo in Italia. Come confermato di recente anche dal tribunale di Firenze, i rider che collaborano con Deliveroo sono lavoratori autonomi”.

È bene ricordare che Glovo e Deliveroo, come membri di Assodelivery sono firmatari del nuovo Ccnl rider, al centro a sua volta di una querelle tra piattaforme, sindacati e istituzioni. Associazione dalla quale Just Eat è uscita lo scorso gennaio

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