Con la crescita incessante del food delivery, il cui volume d’affari per i più ottimisti è destinato a raggiungere 1,4 miliardi nel 2021, con un balzo enorme dai 560 milioni di euro pre-pandemia, la sostenibilità del packaging ha assunto un ruolo sempre più centrale nella discussione che orbita attorno alle nuove forme di consumo del cibo.
Se ne è discusso approfonditamente anche all’interno del webinar dal titolo ‘Economia circolare nella ristorazione informale: il caso del packaging’. Ospiti della tavola rotonda l’amministratore delegato di McDonald’s Italia Mario Federico, il vice presidente di Comieco Michele Bianchi, Elisa Pagliarani, generala manager di Glovo, e Antonio D’Amato, amministratore delegato di Seda Group.
IL 64% DEGLI ITALIANI HA SCELTO IL DELIVERY
Accomunati dalla diffusa convinzione che sia sempre più necessario portare avanti obiettivi di sostenibilità e riciclaggio attraverso la sensibilizzazione dei consumatori, i partecipanti all’incontro a distanza hanno analizzato i trend dell’ultimo anno. Un anno che ha inevitabilmente riscritto le abitudini del delivery non soltanto per quello che riguarda il food, con il 64% degli italiani che si è avvalso delle consegne a domicilio.
CARTA E CARTONE PER IL 90% DEGLI IMBALLAGGI
Il sistema di raccolta e riciclaggio degli imballaggi sembra aver retto l’urto ed è stato in grado di fronteggiare senza difficoltà una capacità di 3,5 milioni di tonnellate, con un tasso di riciclo all’80%. A farla da padrone carta e cartone, utilizzati per oltre il 90% dei contenitori utili per il trasporto. Sostanzialmente, come ha confermato Bianchi, “gli sprechi sono diminuiti e la differenziata ha fatto registrare un incremento di oltre il 20%“.
MCDONALD’S PUNTA AL 100% DEL RICICLO
Da parte sua McDonald’s, attraverso l’ad Italia Federico, ha ribadito l’ambizioso obiettivo di riciclare il 100% di quello che passa dai ristoranti, attraverso un percorso iniziato nel 2019 per dar vita a un packaging sostenibile che prediliga l’utilizzo della carta, materiale che ad oggi risulta essere riutilizzabile per l’86%. Una mission, quella della sostenibilità, che risulta essere denominatore comune per tutta la filiera, dal benessere degli animali all’utilizzo di energie rinnovabili nei ristoranti della catena.
FORMARE CITTADINI CONSAPEVOLI E RESPONSABILI
Obiettivo perseguito anche attraverso il connubio collaudato con Seda, il il cui ad D’Amato ha sottolineato come “lo spreco alimentare sia la quarta causa al mondo di produzione di anidride carbonica“. Da qui la convinzione che la rinnovabilità sia fondamentale e debba necessariamente passare attraverso la formazione di consumatori consapevoli e cittadini responsabili, protagonisti attivi di un processo di economia circolare efficace ed efficiente.
IL DUPLICE IMPEGNO DI GLOVO
Una responsabilità che i cittadini sembrano aver in parte già dimostrato, come testimoniato dall’esperienza di Glovo, che, tra le sue iniziative, ha posto l’accento su quella che permette, attraverso la propria app, agli utenti di rinunciare a posate, fazzoletti e altri accessori non indispensabili al momento dell’ordine. Uno strumento di cui si sono avvalsi più di nove clienti su 10.
Sempre Glovo ha ribadito il proprio impegno in prima persona sul tema attraverso la creazione di un sito appannaggio esclusivamente dei propri partner, dal quale è possibile acquistare materiali riciclabili da utilizzare per il packaging delle consegne. Anche in questo caso ne ha usufruito più del 60% dei ristoratori. Tra gli impegni per il futuro, invece, c’è sicuramente quello di rendere gli imballaggi sempre più chiari in termini di riciclabilità.