È una delle più importanti realtà della distribuzione Foodservice. E i numeri lo confermano: circa 380 milioni di euro di fatturato nel 2019, 3.800 tonnellate di prodotto, circa 7mila referenze trattate, 30mila clienti. Stiamo parlando di Gel Group, società nata nel 1999, trasformatasi poi in cooperativa, che riunisce 6 soci e 5 affiliati, tutte realtà specializzate nella distribuzione food al fuori casa: Polo, Cancelloni Food Service, Di Battista Food, La Cervese, Segata e Visgel (soci), Alice Surgelati, Capecchi, Cariglino, Frozen Service e Con.Si.Di.Al. (affiliati).
Vera e propria centrale d’acquisto, Gel Group offre ai propri associati servizi che rispondono alle loro diverse esigenze e caratteristiche, oltre a essere un network qualificato che quotidianamente seleziona e collauda prodotti e produttori, prestando grande attenzione alla cultura gastronomica italiana e agli standard di qualità selezionati negli anni, come conferma il Presidente Galdino Peruzzo: «La sede centrale della società svolge una serie di attività fondamentali per gli associati: messa a punto di strategie commerciali e di marketing, gestione e coordinamento degli ordini import, business development attraverso analisi e valutazioni di nuovi rapporti commerciali, stipulazione dei contratti, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, raccolta ed elaborazione dei dati relativi ai consumi e analisi sugli acquisti, gestione quotidiana del rapporto con la piattaforma logistica. Tutte attività che arricchiscono incessantemente il valore della catena e mantengono gli elevati standard di Gel Group».
Nel corso del 2020 e nei primi mesi del 2021 Gel Group è stata vicina agli associati in questo momento di difficoltà causato dalla pandemia. «Già dall’inizio del lockdown primaverile, a marzo 2020, abbiamo assistito i nostri associati e affiliati con uno spostamento dei pagamenti della merce di circa 30 giorni – spiega Peruzzo (nella foto) -.
Parallelamente abbiamo sensibilizzato i fornitori a diminuire la quantità di prodotti, diversificando maggiormente la varietà della merce. Inoltre, abbiamo chiesto il ritiro della merce in scadenza e l’incremento delle attività promozionali. Aggiungo, e questo è un aspetto fondamentale, che il ruolo di una realtà come Gel Group è anche quello di far dialogare e confrontare i propri associati sui vari temi caldi che riguardano l’attività di distribuzione. Questo dialogo è utile per trovare soluzioni condivise ai problemi di un mercato complesso e variegato come il fuori casa».
UN ASSORTIMENTO AMPIO E DI QUALITÀ
Gel Group, come abbiamo sottolineato prima, è una centrale di acquisto, la cui sede è a Parma. Il manager che si occupa della gestione dei contratti commerciali, delle importazioni e dello sviluppo degli assortimenti è Luca Nerozzi. «Vorrei sottolineare innanzitutto che ogni associato è autonomo nella gestione del suo portafoglio prodotti, per cui non è detto che in assortimento abbia tutti gli item trattati da Gel Group – dichiara Nerozzi –. Il nostro assortimento comprende 7mila referenze, di cui il 50% è rappresentato dal congelato, in primis pesce e carne, il 30% dai prodotti freschi (carne, salumi e formaggi) e il restante 20% dal food (secco) e non food. Nel complesso i nostri fornitori sono circa 120, che abbiamo selezionato attentamente». Fondamentale è il ruolo dei prodotti a marchio di proprietà (Natura’s e Amico Freddo, ndr.). «Rappresentano una quota molto importante, mediamente il 50% dell’offerta complessiva dei nostri soci – sottolinea Nerozzi –. In particolare, la proposta comprende una linea surgelata (soprattutto pesce e carne) e una linea a temperatura positiva, con un assortimento che comprende prodotti per la prima colazione, salumi, latticini, conserve, salse e condimenti, pasta, riso e farine».
Essendo Gel Group una cooperativa, un aspetto economico importante è rappresentato dai ristorni, ovvero la restituzione di parte del prezzo corrisposto per l’acquisto dei beni. «Più un socio acquista prodotti durante l’anno, più avrà ristorni elevati – conclude Nerozzi –. Certamente, il 2020 e questi primi mesi del 2021 hanno risentito della situazione di emergenza, per cui i quantitativi di merce acquistata sono stati ridotti rispetto agli altri anni».