Rossopomodoro si inserisce nel sempre più florido settore delle dark-cloud kitchen e lo fa siglando una partnership con Kuiri, una delle realtà più importanti realtà del panorama italiano.
PIÙ FORTI SU MILANO
Il format ha infatti annunciato di aver aperto all’interno della Kuiri Cloud Kitchen in via California 15 a Milano per i servizi di asporto e consegna, con l’obiettivo di coprire una delle zone del capoluogo lombardo dove ancora non sono presenti ristoranti Rossopomodoro.
Una scelta sicuramente dal grande valore strategico, che permette alla catena di espandere la propria presenza nel capoluogo meneghino, ma con un’incidenza dei costi infinitesimamente inferiore a quella che richiederebbe l’apertura di un punto vendita “classico”.
Paolo Colapietro, CEO di Kuiri, afferma: “Rossopomodoro per noi ha sempre rappresentato l’ambasciatore ideale del gusto e della tradizione italiana nel mondo. Un gruppo che si è fidato di noi quando eravamo appena nati e ha creduto fin dal primo giorno in questa partnership che conferisce a Kuiri un prestigio assoluto. Siamo molto felici di proseguire insieme in questo percorso, che ci auguriamo possa protrarsi durevolmente nel tempo”.
PIÙ DELIVERY PER ROSSOPOMODORO
Roberto Colombo, amministratore delegato di Sebeto Spa , società proprietaria dell’insegna Rossopomodoro, commenta così l’accordo con la Cloud Kitchen Kuiri a Milano: “È un test che abbiamo iniziato a metà marzo, sia a Milano con Kuiri che a Londra con Food Start. I primi risultati sono in linea con le aspettative. Alla base della Cloud Kitchen Kuiri c’è il servizio in delivery e in asporto che in tutti i Rossopomodoro Italia sono sempre stati complementi all’attività sala, prima della pandemia il delivery rappresentava circa il 7% del fatturato , mentre in questo ultimo anno è cresciuto fino a rappresentare circa il 20/25% del fatturato per alcuni ristoranti. In futuro Rossopomodoro continuerà a implementare il delivery, in particolare nelle zone residenziali e nei quartieri business dove non è presente direttamente con i suoi ristoranti. L’obiettivo è di portare il delivery a raggiungere stabilmente una quota superiore al 10% del fatturato complessivo”.