Wagamama, format presente anche in Italia con due ristoranti, da sempre molto attenta alla sostenibilità e alle esigenze del mondo vegan, tanto da aver lanciato il proprio hashtag #wagamamavegan, nei giorni scorsi ha annunciato che dal mese prossimo il 50% del proprio menu sarà plant-based.
PIÙ PLANT-BASED E MENO CARNE
Questa è quanto affermato lo scorsa settimana dal Global executive chef Steve Mangleshot, in occasione del “Plant-Pedge” un’iniziativa lanciata dal format per incoraggiare i propri clienti a consumare più alimenti di origine vegetale per contrastare i cambiamenti climatici.
Un annuncio simile era stato fatto nei mesi scorsi da Burger King, che si è posta l’obiettivo di avere il 50% di alimenti plant-based nel proprio menu entro il 2031.
IMPEGNO PER IL PIANETA
“In Wagamama stiamo facendo scelte grandi e piccole a livello aziendale per aver un minor impatto sul pianeta“, ha dichiarato Il CEO Thomas Heier. “Ora è il momento di usare le nostre competenze per chiedere ai clienti di unirsi a noi in questo viaggio. Crediamo nel potere collettivo di piccole scelte per grandi cambiamenti. Che si tratti di partecipare al lunedì senza carne o di impegnarsi al Veganuary l’anno prossimo, vogliamo offrire tutto il nostro supporto a quegli ospiti che desiderano apportare quel cambiamento”.
UNA SVOLTA GLOBALE
La scelta di Wagamama conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, il crescente l’impegno della ristorazione commerciale verso la sostenibilità, con un graduale abbandono delle proteine animali a favore di quelle vegetali. Una scelta già intrapresa, oltre che da Burger King, anche da tutti i colossi mondiali, McDonald’s, Starbucks, KFC, senza dimenticare anche format Made in Italy come Autogrill, Poke House e Al Mercato.
Certo non arriveremo alla completa eliminazione della carne come prospettato dal Ceo di Impossible Foods, ma è già qualcosa.