Il gigante dell’e-commerce Amazon e la società di food delivery Deliveroo, sua partecipata, si sono accordati in Inghilterra per offrire la consegna gratis dei pasti, a determinate condizioni, a coloro che sono abbonati al programma “Prime” del gruppo americano. La consegna sarà gratis per un anno per tutti i clienti che spenderanno in piatti della ristorazione o in spesa al supermercato almeno 25 sterline, ovvero meno di 30 euro al cambio attuale. La notizia di questo accordo che lega commercialmente e non più solo finanziariamente le due società (Amazon possiede il 16% di Deliveroo), riportata dal Financial Times, apre uno scenario decisamente nuovo nel settore del delivery che sarà da analizzare molto bene per capirne le potenzialità future. In ogni modo, nel giorno della notizia i titoli di Just Eat Takeaway, il concorrente più accreditato in Inghilterra di Deliveroo, hanno ceduto oltre il 3 per cento alla Borsa di Londra. Un calo dovuto alla maggiore pressione concorrenziale che porterà sicuramente questo accordo sul ricco mercato inglese del food delivery.
L’ANTITRUST NON HA RAVVISATO PERICOLI NELLA CONCORRENZA
Va detto che prima o poi sarebbe dovuto succedere. Amazon ha inseguito per molto tempo Deliveroo dopo aver chiuso il proprio servizio di food delivery negli Stati Uniti e in Inghilterra, uno dei pochi fallimenti del colosso fondato da Jeff Bezos e guidato ora da Andy Jassy. Ma il suo progetto di investimento da 575 milioni di dollari (in cordata con fondi di venture capital) nella app inglese era stato stoppato nel 2019 dalla Competition and Markets Authority (Cma), l’Antitrust della Gran Bretagna timorosa della creazione di un blocco anticoncorrenziale tra le due società nell’offerta al consumatore. Ma poi la crisi economica e finanziaria indotta dal Covid aveva fatto tornare sui suoi passi i regolatori del mercato che avevano acconsentito all’entrata nel capitale, forse più nell’ottica di fornire a Deliveroo un’ancora di salvezza. Ma adesso che si è entrati nella fase in cui il gigante americano cercherà di rendere redditizio l’investimento con il fine, come sempre, di offrire il miglior servizio ai propri clienti Prime e di trarne tutte le informazioni sulle loro attitudini di spesa, il problema della restrizione della concorrenza torna d’attualità. Nel 2020, quando l’investimento era stato autorizzato, la Cma aveva minimizzato il rischio che Deliveroo potesse godere di un vantaggio sleale nei confronti dei concorrenti. Chissà come reagiranno adesso le altre società del settore e le catene di supermercati.