Quali prospettive per il vending 5.0?

Come immaginare il prossimo futuro del settore tra cambiamenti legati al Covid e trasformazione digitale
Quali prospettive per il vending 5.0?

Prendere consapevolezza del significato profondo del rinnovamento digitale e dei cambiamenti strutturali occorsi negli ultimi due anni per rileggere la propria attività ed elaborare piani e progetti comuni per rinnovare l’intero comparto. Sono stati questi i temi degli interventi, rispettivamente, di Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute e docente a La Sapienza e di Emanuele Frontoni, professore associato Computer Science presso l’Università Politecnica delle Marche, chiamati da Confida a intervenire durante una masterclass dedicata a trasformazione digitale e sostenibilità nel vending “al fine” – come ha sottolineato Massimo Trapletti, presidente Confida – “di provocare il settore e dare spunti per progetti che possano ampliarne le opportunità, finalizzati anche all’ottenimento di fondi legati al Pnrr“.

Parliamo di un settore che negli ultimi due anni ha visto calare le vendite del 32% con punte del 65%; e se, con i primi mesi del 2021, si è assistito a una crescita sul 2020 (+9%) il dato rispetto al 2019 è comunque negativo (-15%) e resterà probabilmente tale visto l’affermarsi dello smart working. Non che il Covid non abbiamo stimolato la crescita delle aziende del settore che, per esempio, hanno introdotto con grande successo l’uso delle app per la scelta e il pagamento, cresciuta del 500%, come ha sottolineato Frontoni, ma ci sono altri cambiamenti strutturali, anche inattesi, dei quali prendere coscienza, che riguardano, per esempio, i giorni e gli orari di vendita o il mix di prodotti selezionati.

ADESIONE ALLA TRASFORMAZIONE DIGITALE

La prospettiva però non deve essere quella di una ulteriore e sempre più raffinata digitalizzazione del servizio o del proprio lavoro, ma dell’adesione a un processo di trasformazione digitale. Ciò comporta una consapevolezza profonda del cambiamento accorso nella società e legato all’uso di digitale e nuove tecnologie, e soprattutto del modo in cui questo cambiamento impatta sul proprio modello di business, come sottolineato da Epifani.

Come sarà dunque il vending 5.0? Ricco di Intelligenza artificiale, basato sulla lettura dei dati per prevedere le tendenze, ma anche le esigenze di gestione in tempo reale delle singole macchine, contactless, capace di interagire con i clienti e personalizzare il servizio. Tutto questo sarà possibile solo se si riusciranno a creare ecosistemi in ambito associativo dove stabilire una condivisione di informazioni e dinamiche che vadano a vantaggio non solo del consumatore, ma degli stessi soggetti associati (utilizzando la tecnologia blockchain, per esempio).

© Riproduzione riservata