Gli effetti dell’aumento delle materie prime iniziano a farsi sentire anche nel comparto Horeca e McDonald’s non esclude uno stress finanziario sui conti derivato ad ulteriore aumento dei prezzi.
Questo è, in estrema sintesi, quanto affermato dal Ceo del format Chris Kempczinski durante l’ultima riunione degli investitori dello scorso 27 ottobre, come riportato da Restaurantdive.
Nei primi nove mesi dell’anno l’azienda ha già registrato un aumento del 2% sui prezzi delle materie prime rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e si aspetta che entro fine anno tale incremento raggiunga il 4%.
Ma in altre categorie è andata molto peggio. La National Restaurant Association ha registrato un aumento della carne bovina del 60%, dovuta con ogni probabilità alla crisi del settore innescata dal Covid, degli olii e grassi del 50% mentre il costo delle uova è aumentato del 40%.
LA FORZA DELLA FILIERA
McDonald’s e i suoi affiliati si sono già visti costretti ad aumentare del 6% i prezzi di vendita, un aumento dovuto appunto a una “pressione sulle materie prime, così come a una certa pressione sulla disponibilità e sui costi della manodopera, interruzioni della catena di approvvigionamento, ecc.“, ha affermato il Cfo Kevin Ozan durante la call.
Pur in mezzo ad un marasma di tale portata, Kempczinski ci ha tenuto a rassicurare gli investitori lodando la resilienza della propria filiera.
“Gli attori della nostra supply chain stanno svolgendo un lavoro eccezionale nello gestire tutti i processi, assicurandosi inoltre di avere dei piani di emergenza. Siamo in contatto costante con tutti i nostri fornitori e mi sento abbastanza soddisfatto su come forza della nostra filiera ci abbia permesso di rimanere sempre un passo avanti rispetto agli altri”.