In fondo, era solo questione di tempo. Confinato a lungo nel “è un social per ragazzini”, TikTok si è definitivamente sdoganato dalla amatorialità per diventare, a tutti gli effetti, una piattaforma vincente per promuovere ricette e piatti. In particolare, quelli virtuali.
A definire i contorni di questo nuovo trend è Bloomberg, in un articolo a firma di Kate Krader, in cui si annuncia la partnership del social media di origine cinese da quasi un miliardo di iscritti con Virtual Dining Concepts, per lanciare in tutti gli Stati Uniti dal prossimo marzo delle TikTok Kitchen dedicate esclusivamente al delivery. VDC è una società leader nello sviluppo di soluzioni dedicate ai ristoranti tradizionali che intendono entrare nel mondo del delivery con la loro struttura, senza costi aggiuntivi, ed è il partner ideale per sostenere questo tipo di operazione. Ha infatti una solida esperienza maturata nel lancio di una serie di insegne virtuali, prima fra tutte MrBeast Burger – la start up da 1 milione di hamburger venduti in tre mesi, grazie al lancio su YouTube della star del video Jimmy Donaldson – che ora ha già raggiunto i 1.500 punti vendita tra Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna.
OBIETTIVO MILLE CUCINE ENTRO IL 2022
Il cofondatore Robert Earl punta all’apertura di 300 ristoranti per il lancio, che potrebbero raggiungere il migliaio già a fine 2022. A confortarlo in questa previsione più che ottimistica sono i numeri dell’audience e il suo livello di coinvolgimento: “Parliamo di 1 miliardo di utenti sempre connessi, altamente digitalizzati, con un tasso di engagement altissimo: sinora nessun brand aveva avuto davanti a sé un potenziale di questo genere“. Tra le insegne del gruppo che per prime verranno coinvolte nel progetto ci sono Buca di Beppo e Bertucci’s.
MENÙ CHE CAMBIA IN BASE AI TREND SOCIAL
E il menù proposto, chiaramente, sarà ispirato e verrà modificato in base ai trend su TikTok: al momento in cima alla lista delle ricette più virali c’è, per esempio, la pasta al forno con feta, seguita dalle chips di pasta, patatine fritte a forma di maccheroni e pennette con spezie e, ovviamente, parmigiano. I prezzi? In linea con quelli delle altre proposte di Virtual Dining Concept: un hamburger di MrBeast, per esempio, parte da 6.99 dollari. Di base, le proposte del menu cambieranno ogni tre mesi, ma “monitoreremo costantemente i video più visti per inserire le ricette più seguite e condivise tra utenti nei nostri menu“, conferma Earl.
PARTE DEI PROVENTI AI CREATORI DI CONTENUTI
Più vaga la specifica di come funzionerà il modello di business: Tik Tok ha affermato di voler dare ai creatori dei piatti una parte del ricavato del business dei ristoranti virtuali, investendo anche nella formazione e crescita di questi professionisti della “ricetta in 60 secondi”, pur non avendo intenzione di menzionarli nei menu delle insegne virtuali. “Lo facciamo per sostenere la categoria food & beverage, nella quale crediamo molto, più che per dare notorietà al singolo“. Ma i problemi potrebbero nascere in presenza – e i casi sono diversi – di ricette sviluppate da più creatori, di cui è difficile stabilire la paternità originale. In più, non è chiaro quale percentuale del fatturato dei ristoranti virtuali verrà loro trasferito e sul tema TikTok non ha ancora rilasciato alcun commento. Nel frattempo, è di poche ore fa l’annuncio che MrBeast si muoverà in controtendenza e aprirà un punto di vendita fisico in una location ancora segreta.