Stress, aggressioni verbali, incertezza per il futuro, preoccupazioni per la salute propria e dei propri familiari. La pandemia ha inferto il colpo definitivo ai ritmi lavorativi già impegnativi per chi opera nel mondo della ristorazione, tanto che negli Stati Uniti si moltiplicano i casi di locali che hanno deciso di assumere a tempo pieno uno psicologo di supporto al team.
Un articolo su OPB- Oregon Public Broadcasting raccoglie storie ed esperienze di lavoratori e gestori dei locali, tra cui quella di Nikki Perri, 23enne impiegata come cameriera da French 75, un ristorante nel centro di Denver, Colorado.
SALUTE MENTALE E SICUREZZA PRIMA DELLA PAGA
“A volte sono a un passo da una crisi di nervi, perché devo passare da un tavolo all’altro e nessuno indossa la mascherina. Il mio compagno è disabile, con un deficit immunitario serio e il pensiero di poterlo infettare mi distrugge”, testimonia la donna.
“Negli ultimi mesi abbiamo sempre più problemi a mantenere e trovare personale”, aggiunge il gestore del locale, Frank Bonanno, “e grazie a un questionario veicolato ai dipendenti dei 10 ristoranti che gestiamo in città abbiamo capito che non era affatto un problema di paga oraria. Al primo posto delle preoccupazioni di chi cerca lavoro c’è la salute mentale, seguita dalla sicurezza del posto e solo a seguire, una paga equa“.
NASCE IL WELLNESS DIRECTOR PER LA BRIGATA
Per la maggior parte dei dipendenti, psicologi e psichiatri sono troppo cari, e una cura generalmente si protrae per un periodo troppo lungo per essere sostenibile. “Ci siamo sentiti in dovere di far stare meglio i nostri dipendenti e così abbiamo assunto un professionista della salute mentale a tempo pieno“, dice il manager.
Sono stati svolti una serie di focus group e a ottobre 2021 il progetto ha preso il via: alla brigata si è aggiunta una nuova figura, quella di wellness director. Ad aggiudicarsi il lavoro è stata Qiana Torres Flores, che ha colto al volo la possibilità di contribuire a creare una professione totalmente nuova nel mondo della ristorazione.
Muovendosi tra i 10 ristoranti, la Flores ha condotto sessioni di gruppo e ha mediato i conflitti tra i dipendenti. Ha insegnato ai 400 dipendenti dell’azienda le tecniche per affrontare lo stress e ha organizzato il Santa’s Mental Health Workshop per aiutare a superare la tristezza e la malinconia tipicamente legati ai periodi di vacanza. Ha fatto consulenze individuali e ha indirizzato alcuni dipendenti a tipi più specifici di terapia.
RIDUZIONE DEL TURNOVER E PIÙ BENESSERE
Per il gruppo Bonanno, la presenza della psicologa rappresenta un importante vantaggio competitivo e sta già dando risultati in termini di riduzione del turnover dei dipendenti e in generale, il benessere dello staff è sicuramente cresciuto:
“Il personale dei ristoranti lavora spesso in orari difficili e può essere incline a problemi di abuso di sostanze. Inoltre, molti lavoratori non chiedono aiuto o non sempre considerano l’auto cura mentale importante; e la cultura dei ristoranti storicamente non le ha dato la priorità, o l’ha vista come qualcosa che i dipendenti dovrebbero affrontare da soli e certamente non durante gli orari di lavoro“, ha aggiunto Abby Hoffman, il direttore generale di French 75. “Ero felicissima quando ho scoperto che questo programma stava iniziando”.
LA COLORADO RESTAURANT ASSOCIATION APPLAUDE
La Colorado Restaurant Association ha recentemente condotto un sondaggio, secondo cui più dell’80% dei suoi membri ha riportato un aumento dei livelli di stress del loro personale durante l’anno scorso. Un terzo dei ristoranti ha ricevuto richieste di servizi o risorse per la salute mentale da parte dei dipendenti nell’ultimo anno.
Più di tre ristoranti su quattro hanno riportato un aumento dell’aggressività dei clienti verso i membri del personale. Denise Mickelsen, una portavoce dell’associazione dei ristoranti del Colorado, plaude all’iniziativa di Bonanno Group e dice di non essere a conoscenza di altri ristoranti o gruppi che abbiano assunto a tempo pieno una figura dedicata alla salute e al benessere.
“Il Source Hotel di Denver ha un ‘direttore del personale e della cultura’ che gestisce questioni legate alla salute e al benessere, e la società offre anche un programma di assistenza per i dipendenti che hanno bisogno di consulenza sulla propria salute mentale, ma un terapeuta a tempo pieno è unico e innovativo”.
PROGETTI CHE SI MOLTIPLICANO
I progetti di questo genere, in realtà, si stanno moltiplicando. Uno dei più interessanti è Fair Kitchens, “un movimento che lotta per un’industria dell’ospitalità e del foodservice più resiliente e sostenibile e che chiede un cambiamento dimostrando che una cultura più sana rende il business più sano”.
Per spiegare qual è stata la leva di attivazione del progetto, i fondatori di Fair Kitchens citano una ricerca della britannica Unilever Food Solutions che ha scoperto che la maggior parte degli chef sono “privati del sonno fino all’esaurimento” e “si sentono depressi”.
Sul sito web si legge che il movimento è stato fondato nel 2018, “per la crescente consapevolezza del grave problema del benessere che sta nel cuore del foodservice e dell’ospitalità”. E sono già oltre 10.400 gli chef che hanno aderito al movimento.
“Nel settore della ristorazione e dell’ospitalità si è sottoposti a un fortissimo stress. Penso che avere un professionista accessibile e avvicinabile in qualsiasi momento, può essere davvero utile. Confidenzialità e riservatezza sono garantite, a costo zero“, dice.