Birrifici artigianali, inizio 2022 più “leggero”

Stanziamento di 10 milioni a fondo perduto dal Mise e taglio delle accise agevolano il settore, penalizzato dal Covid
Birrifici artigianali, inizio 2022 più “leggero”

Il nuovo anno ha portato all’esecutività alcuni provvedimenti annunciati nel 2021 dal governo a favore dei birrifici artigianali, che dovrebbero portare a un aumento della produzione e (forse) a una riduzione dei prezzi per l’Horeca.

DIECI MILIONI A FONDO PERDUTO

Un contributo a fondo perduto con copertura finanziaria di 10 milioni di euro. È quanto messo a disposizione dal Mise, che dopo l’ok dell’Antitrust Ue, ha finalmente aperto (dalla seconda metà di gennaio) alla presentazione delle richieste da parte dei birrifici artigianali.  

Nel dettaglio, la misura prevede un contributo pari a 0,23 euro per ciascun litro di birra artigianale prodotta e presa in carico nel registro annuale di magazzino nel 2020 o nel registro della birra condizionata. Il contributo riguarda la sola birra artigianale, ovvero quella prodotta da birrifici indipendenti e non sottoposta a processi di micro filtrazione e pastorizzazione.

Condizioni indispensabili per chi fa richiesta, l’utilizzo di impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, l’indipendenza economica e legale da altri birrifici e il divieto di operare sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale di altri.

ASSIST DAL TAGLIO DELLE ACCISE

Nel frattempo, la Manovra ha recepito il taglio delle accise introdotto dalla legge di Bilancio di fine 2021 per sostenere la ripresa del comparto italiano della birra.

A partire dall’1 gennaio 2022 infatti l’aliquota di accisa sulla birra è passata da 2,99 a 2,94 euro a ettolitro per grado Plato. Una riduzione che ammonta al 50% (il massimo consentito dalle direttive comunitarie) per i birrifici con produzione annua inferiore a 10 mila ettolitri, del 30% per quelli con produzione annua tra i 10 mila e i 30 mila ettolitri e del 20% per quelli con produzione annua oltre i 30 mila ettolitri e fino ai 60 mila.

Le misure resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2022 e sono state accolte con favore dalle associazioni di settore, tra cui AssoBirra, Coldiretti e Unionbirrai, che nel corso del 2021 hanno lavorato insieme, portando avanti la richiesta governo e parlamento per un intervento sulla pressione fiscale. Con riferimento alla durata del provvedimento, Unionbirrai esprime perplessità e annuncia un impegno affinché l’agevolazione possa essere prolungata oltre la fine del 2022.

Alle evoluzioni di scenario nel mondo brassicolo è dedicato un approfondito Osservatorio Birra nel numero di marzo di Food Service.

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