L’apertura a Milano del terzo ristorante di Al Mercato Steaks & Burgers segna anche il debutto “fisico” del brand Al Mercato Street, già sperimentato con successo a livello di dark kitchen. Il tutto avviene in una location particolarmente suggestiva, nell’avveniristica piazza Alvar Aalto, zona Porta Nuova/Varesine, dove i “vicini di casa” sono gli stellati Andrea Berton e Aalto Part of Iyo. Il locale, situato precisamente in viale della Liberazione 15, si aggiunge ai due in attività, quello delle origini (via Sant’Eufemia 16) e quello del raddoppio (corso Venezia 18).
Per il fondatore, lo chef Eugenio Roncoroni, l’opening di questa “doppia formula” ha un significato particolare: “La sfida più grande, e il nostro obiettivo, è creare nella zona di Porta Nuova una nuova mecca per i food lover” sottolinea. Con lui c’è Marcello Rizza, il fondatore e CEO di Quore Italiano che ha investito in Al Mercato, dando vita a uno dei gruppi più dinamici nella scena milanese.
Street food scalabile
“L’obiettivo fissato a fine anno è di 10-12 milioni di ricavi. Nel 2023, a parità di perimetro, arriveremo a quota 15. Un bel passo in avanti rispetto al pre-pandemia, quando fatturavamo complessivamente sui cinque milioni” ha dichiarato Rizza a Food Service. A oggi il gruppo comprende i tre locali Al Mercato e i cinque di Quore Italiano, che tra poche settimane saliranno a sei: è in apertura un ristorante di particolare prestigio in via Dante.
Milano si conferma quindi al centro delle attenzioni del gruppo di Rizza: “Vogliamo essere qui, esserci bene, offrire un ottimo servizio ai nostri clienti sia con Quore sia con Al Mercato. Quel che conta per noi è presidiare Milano, che dopo la pandemia crescerà tantissimo e ci darà grandi soddisfazioni” precisa l’imprenditore, che intanto si “gode” il suo locale di Alvar Aalto. “Si tratta di un test nel test. Fondiamo le nostre tre anime (noodle bar, taco bar e burger bar) in un unico concept che si chiama Al Mercato Street. E lo inseriamo nello stesso locale di Al Mercato Steaks & Burgers, la steak house ormai consolidata di Sant’Eufemia e corso Venezia, con più posti e in una location che durante la settimana ha una clientela prettamente business mentre nel weekend si trasforma in leisure, richiamando moltissimi cittadini milanesi”.
L’obiettivo di Al Mercato Street è superare questo test per poi essere ulteriormente replicata. “Del resto, il brand è stato aperto durante la pandemia come ghost kitchen e ha funzionato, portando al raddoppio delle cucine con delivery posizionate in due quartieri strategici come Garibaldi e Navigli. E allora perché non lanciare il format a livello fisico, per far vivere ai nostri clienti l’esperienza dello street food di Al Mercato?” conclude Rizza.
Le anime dei locali
I locali dei due brand in Alvar Aalto sono comunicanti ma con ingressi separati. Quello di Al Mercato Street si apre su un bancone da asporto con proposte in classico stile statunitense (Deli Burger, Chicken Burger, Hot Dog), a cui si aggiungono quelle latinoamericane (Tacos, Burritos, Cuban Sandwich) per poi chiudere con la parte asiatica (Ramen, Gyoza, Riso integrale saltato con germogli di soia, Yakitori di pollo).
A completare il tutto è la sezione vegetariana: Deli Burger, Meatballs e Nuggets sono a disposizione di chi esclude la carne dalla propria dieta. Il passaggio in Al Mercato Steaks & Burgers ha il suo effetto-wow (“Tutti mi dicono che qui sembra di stare a New York” dice Rizza) e determina naturalmente il cambio del menu, rinnovato rispetto ai due locali esistenti e che verrà in seguito introdotto anche in Sant’Eufemia e in Corso Venezia. La carne resta protagonista in carta, ma è stata rafforzata la selezione vegetariana e ci sono alcuni piatti nuovi tra cui la Skirt Steaks (diaframma di Wagyu australiano con salsa chimichurri), che si aggiunge alle proposte di carne selezionata della Macelleria Sergio Motta. Rinnovati anche i dessert.
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