Dalla cucina al delivery passando per la sala, parlare di robot nella ristorazione non fa quasi più notizia, pur conservando un certo, sinistro, fascino. In tale contesto, si candida a un ruolo di assoluta leadership l’americana Bear Robotics e il suo robot cameriere Servi.
VOGLIA DI ROBOT
La startup, con sede ovviamente nel cuore della Silicon Valley, ha annunciato pochi giorni fa la chiusura di un Series B round da 81 milioni di dollari, portando il totale raccolto a 117 milioni. Questo nuovo round di investimento servirà alla startup per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti che rispondano alla crescente domanda di soluzioni per l’automazione nel comparto Horeca, assumere nuove figure e espandere la presenza in nuovi mercati a livello globale.
Desiderio di automazione che potrebbe suonare davvero come una necessità, stante la cronica crisi di manodopera, negli Stati Uniti e non solo, con importanti risvolti economici considerando che un robot costa 999 dollari al mese, ergo 2,75 all’ora. Con un pizzico di cinismo, la metà di un cameriere “umano”.
BACKGROUND NEL SETTORE
“Avendo avviato il mio ristorante anni fa, ho imparato in prima persona quanto potesse essere difficile gestire tutte le attività giornaliere“, ha dichiarato il fondatore/CEO John Ha in un comunicato.
“Ho pensato che ci dovesse essere un modo per automatizzare alcune di queste attività ripetitive senza perdere ciò che rende eccezionale un ristorante. Ecco perché abbiamo creato Servi. È una soluzione pensata per migliorare l’esperienza di clienti, dipendenti e operatori. Mentre altri stanno cercando di automatizzare completamente il lavoro, noi stiamo cercando di creare un futuro migliore per i lavoratori del settore, coloro che lo fanno andare avanti ogni giorno“.