Era una delle candidature più “forti” per la nuova tornata dei patrimoni immateriali dell’umanità, ma è stata bocciata. La commissione nazionale per l’Unesco ha respinto il “caffè italiano espresso tra cultura, rituali, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli” come possibile nuovo patrimonio mondiale, nella riunione telematica del 29 marzo, precisando che, nonostante l’esito della votazione, il dossier presentato dal Mipaaf “è stato molto apprezzato dai membri del Direttivo”.
La proposta del Ministero era arrivata per mettere d’accordo Napoli e Trieste, dal momento che entrambe le città volevano proporre come candidatura all’Unesco il rito del caffè locale.
I PRECEDENTI
Il consiglio direttivo, presieduto da Franco Bernabè, ha deciso di presentare ufficialmente a Parigi la candidatura di “The Art of the Italian Opera Singing”, l’arte italiana dell’opera lirica, sacrificando quella del caffè espresso. In questo modo, l’opera lirica sarà la candidatura italiana da presentare al Comitato intergovernativo per il ciclo 2023.
E, se approvata, potrà aggiungersi agli altri 15 beni tutelati da Unesco, elenco guidato dai primi due approvati nel 2008 ovvero l’opera dei pupi siciliani e il canto a tenore sardo. Quanto al mondo agroalimentare, risale al 2013 la dieta mediterranea come patrimonio immateriale transnazionale (comprende infatti, oltre all’Italia, Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Spagna e Portogallo), seguita l’anno successivo dalla coltura della vite ad alberello di Pantelleria, dall’arte del “pizzaiuolo” napoletano nel 2017 e dalla più recente (2021) cerca e cavatura del tartufo in Italia.
I MIGLIORI LOTTI
Un caffè amaro, dunque, per il mondo della bevanda calda più apprezzata in Italia, che comunque continua a portare avanti le proprie iniziative internazionali per rimarcare la leadership italiana in quest’ambito. Un esempio arriva da Illycaffè, recentemente confermata come unica azienda italiana tra le più etiche al mondo e forte del suo essere diventata nel 2021 società B Corp, che ha annunciato l’avvio delle degustazioni dedicate ai finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2021.
Si tratta di un premio giunto alla sua sesta edizione e intitolato alla memoria di Ernesto Illy, figlio del fondatore di Illycaffè e pioniere della collaborazione virtuosa con i coltivatori. Il premio è destinato ai migliori lotti di caffè del mondo “per l’attenzione alla qualità sostenibile, rinnovando l’impegno dell’azienda a migliorare la vita dei produttori e realizzare il sogno di offrire il miglior caffè al mondo”, come si legge nel comunicato diffuso dall’azienda.
DEGUSTAZIONI DI NOVE ORIGINI
A partire dal primo aprile 2022 e fino a fine anno, sarà possibile intraprendere, in alcuni caffè Illy selezionati in Europa e negli Stati Uniti, un vero e proprio viaggio intorno al mondo, alla scoperta di nove raccolti di caffè Arabica selezionati per la loro qualità sostenibile. Le degustazioni riguarderanno nove origini e i lotti di caffè 100% Arabica protagonisti delle degustazioni: Etiopia, Brasile, Costa Rica, Guatemala, Nicaragua, El Salvador, Honduras, Colombia e India.
Tra loro, anche i vincitori del premio “Coffee Lover’s Choice”, assegnato, attraverso un blind-tasting organizzato in alcuni locali Illy nel mondo, a Proyecto Lift Olopita del Guatemala, e del “Best of the Best”, conferito da una giuria indipendente di esperti internazionali a Jumboor Estate dell’India. Nei locali selezionati, fino a fine anno, si potranno degustare in purezza le 9 varietà di Arabica finaliste, sia nella versione classica espresso, sia, per la prima volta e solo nei mesi estivi da giugno a settembre, in un’esclusiva versione fredda. In tutti i caffè Illy coinvolti saranno esposte anche le illustrazioni che 9 artisti internazionali hanno realizzato per accompagnare il progetto.