Quello delle attrezzature professionali per la ristorazione è un settore che vale 5 miliardi di euro, con un’elevata propensione all’export, che pesa per circa il 70% sul giro d’affari del comparto, costituito dai segmenti Cottura e Riscaldamento, Lavaggio stoviglie, Lavaggio e trattamento tessuti e Refrigerazione. A rappresentare le aziende che vi operano è Efcem Italia (Associazione Produttori Attrezzature per Ristorazione e Ospitalità) che ha presentato uno studio sulle condizioni e prospettive del settore.
La crisi del 2020 e la ripresa
Come molti altri, anche il mercato delle apparecchiature professionali ha risentito in maniera pesante della crisi del 2020, con una perdita di fatturato di circa il 20% (fonte: elaborazione su bilanci societari e indagine Efcem Italia) e una forte contrazione dei margini operativi e della redditività, che hanno toccato i valori più bassi degli ultimi 10 anni.
Uno scenario drammatico da cui tuttavia le aziende sono uscite brillantemente con la ripresa del 2021, che ha visto i fatturati ritornare ai valori pre-pandemici, confermando la resilienza del settore che, anche grazie all’orientamento internazionale, ha potuto concentrarsi sui mercati che via via si aprivano. L’export italiano ha infatti registrato una crescita del +23,5% rispetto al 2020 e del +14% rispetto al 2019 (fonte: elaborazioni su dati Istat).
Luci e ombre del 2022
Le previsioni di vendita per il 2022 sono ottimistiche: nel primo trimestre, secondo uno studio Efcem Italia aggiornato ad aprile, l’afflusso di ordini si è attestato su livelli superiori a quelli del primo quarter 2019 del +16 per cento. Nello stesso periodo le esportazioni sono cresciute del 9% rispetto al periodo corrispondente del 2021 e del 13,6% rispetto al 2019.
L’altra faccia della medaglia è il forte aumento dei prezzi delle principali materie prime utilizzate dalle industrie di settore. Se si confrontano i prezzi delle commodity nel primo trimestre di quest’anno, rispetto ai primi tre mesi del 2020, vediamo un aumento dell’80% dell’acciaio inox e delle altre materie prime (inclusa l’energia) e del 30% per i componenti elettronici.
Per i prossimi mesi si prevede (fonte: previsioni export planning su scenario Fmi, aprile 2022) che il commercio mondiale di attrezzature professionali subirà un rallentamento (+4,2% in media d’anno) rispetto al forte rimbalzo del 2021, per poi attestarsi su crescite medio annue di circa il 4,7% che porteranno il valore di questo mercato vicino alla soglia dei 55 miliardi entro il 2026.
Le sfide del settore
La componente energetica e l’informatizzazione degli impianti sono le due sfide che il comparto dovrà affrontare nell’immediato futuro. In particolare, in tema di energia, considerando che in Italia la ristorazione contribuisce per il 25% all’intero consumo energetico del terziario e che pesa per il 40% sui consumi energetici degli elettrodomestici (con solo l’1,5% delle utenze), Efcem è impegnata per supportare i produttori nello sviluppo di prodotti meno energivori, attraverso l’etichettatura energetica delle attrezzature, che a breve comprenderà anche una buona parte delle attrezzature professionali. L’obiettivo fissato è la riduzione di almeno il 30% dei consumi entro il 2023.
Altro tema è come supportare i professionisti nel rinnovamento di un parco macchine spesso obsoleto. Un’opportunità, evidenziata dal Presidente Efcem, Andrea Rossi, è data dall’istituzione presso il Mipaaf, con l’ultima legge di bilancio, di fondi per il sostegno dell’enogastronomia e della pasticceria italiana, destinati a finanziare anche investimenti in attrezzature professionali. Efcem, insieme ad altri stakeholder, sta partecipando ai lavori per la stesura dei criteri e modalità di utilizzo di questi fondi, da inserire in decreti attuativi specifici, che si auspica vedranno la luce nel minor tempo possibile.