Partenza con il botto per la campagna di crowdfunding avviata su Mamacrowd da Delivery Valley. La società milanese fondata da Alida Gotta e Maurizio Rosazza Prin, specializzata nella ristorazione per il delivery all’interno di dark kitchen e operante con otto brand nel mercato, ha scelto il finanziamento dal basso per sostenere i propri progetti di sviluppo. La raccolta è iniziata il 27 maggio con obiettivo minimo fissato a 900.000 euro. La risposta degli investitori è stata superiore alle più rosee aspettative.
RACCOLTA IN OVERFUNDING
“A oggi, venerdì 10 giugno, siamo a oltre 1,4 milioni di raccolta e andremo quasi certamente oltre l’obiettivo massimo fissato a quota 1,5, tanto che stiamo valutando di alzare l’asticella fino a due milioni di euro” ha raccontato a Foodserviceweb il co-founder Maurizio Rosazza Prin, nome e volto noti al pubblico per la sua partecipazione a Masterchef Italia nel 2012 (quando arrivò al secondo posto) e dal 2020 a capo, con la Ceo Alida Gotta, di questa startup specializzata nel cucinare cibo di qualità da consegnare direttamente nelle case dei potenziali clienti.
Quello di Delivery Valley rappresenta un nuovo capitolo nella storia del successo delle operazioni di crowdfunding in ambito food e ristorazione. “Abbiamo scelto questa modalità di finanziamento non solo per la raccolta, che è certamente fondamentale come strumento finanziario legato allo sviluppo, ma anche per raccontarci a un pubblico ancora più ampio, grazie anche all’integrazione tra le community di Delivery Valley e di Mamacrowd. Una volta ultimata la raccolta, saremo pronti per partire con tanti nuovi progetti”.
MONZA, TORINO E BERGAMO
Il primo di questi progetti riguarda l’apertura di una nuova sede a Monza, che si aggiunge alle tre già attive a Milano nei quartieri Isola, Navigli e Città Studi.
“I lavori procedono bene e pensiamo di poter iniziare l’operatività per il mese di luglio” ha precisato Rosazza Prin. I successivi step riguarderanno Torino, dove è già stato acquisito un locale all’interno del quale stanno per iniziare gli interventi di sistemazione interna e di allestimento delle cucine, e poi Bergamo, considerata una piazza ad alta potenzialità di successo.
“Cercheremo di essere pronti con tutte e tre le nuove sedi dal primo ottobre. Poi la sfida sarà conquistare l’estero, portando la nostra formula in centri come Parigi, Zurigo e Berlino, per poi un giorno approdare a Londra” ha aggiunto.
IL TARGET È L’ESTERO
Esportare Delivery Valley con i suoi otto brand attuali – Lievito Mother F***** (pizza), Giga Burger (hamburger), Giga Ribs (costolette), Gira Gira Arrosto (pollo arrosto), Fritt Fighter (fritti misti), Cat-su Sandro (panino giapponese), Like a pita (pita greca), 20 Cm (hot dog) – al di fuori di Milano e poi dell’Italia è la vera ambizione dei fondatori della società, che sta crescendo in maniera importante. Dal mezzo milione di euro del 2020, primo anno di attività, il fatturato è cresciuto a quasi due milioni nel 2021 e il target per l’anno in corso è stato fissato a quota 2,5 milioni. Nel 2023 l’aumento sarà garantito dall’entrata a regime dei nuovi centri e da ulteriori 4 aperture messe in agenda. Il ritorno alla ‘libertà’ post pandemia non viene considerata un limite all’espansione.
“Nella ristorazione si sono ormai cristallizzati tre mercati differenti: quella classica ed esperienziale, i cibi già pronti realizzati da rosticcerie e supermercati e infine il delivery. Sono tre mondi paralleli e l’uno non si sostituisce all’altro” precisa Rosazza Prin. Aggiungendo che: “Il primo business plan di Delivery Valley risale al 2018, quando ancora la pandemia non si sapeva cosa fosse. E le principali ricerche di settore prevedono che nel 2026 un pasto su tre, nelle grandi città mondiali, verrà consegnato in casa. La crescita all’estero è un passaggio fondamentale per la nostra azienda, perché in Europa ci sono quartieri che assicurano numeri impressionanti di ordini e nei quali, per il cliente finale, è difficile reperire con la spesa dei prodotti di alta qualità come quelli presenti in Italia”.
NASCE DELIVERY VALLEY HOME
Un’altra novità imminente, che debutterà con l’apertura di Torino, è quella di Delivery Valley Home. Lo annuncia lo stesso Rosazza Prin.
“Il nostro cliente disporrà di un ambiente confortevole, con un’entrata parallela rispetto a quella utilizzata per il ritiro da parte dei rider e con un salottino per degustare in loco il suo pasto confezionato con lo stesso packaging delle spedizioni a casa. Per noi quest’operazione non rappresenta un business aggiuntivo; si tratta piuttosto di un servizio in più per chi ama l’esperienza e la vuole provare quando si trova fuori dalle mura domestiche. Non avremo camerieri: il cliente riceverà il pack e potrà simulare l’esperienza di casa. Si tratta di un concetto innovativo che comincia a diffondersi tra alcuni nostri competitor internazionali”.
BRAND IN MOVIMENTO
Tra i clienti del food delivery, il nome Delivery Valley è probabilmente sconosciuto. La società ha infatti investito sui singoli brand di ristorazione, dedicando a ciascuno il proprio profilo social ed elaborando contenuti e immagini dedicate.
Il vantaggio di ricondurre tutto a una sola società è il tasso elevato di fedeltà e di riordino spalmati sui diversi marchi. Inoltre, sono in cantiere altri brand sia continuativi sia temporanei: “Ne arriveranno in continuazione. Il nostro è un business dinamico e che interpreta i cambiamenti in atto nella società” ha precisato Rosazza Prin.
CANALE KITCHEN MEDIA
Infine, un’altra linea di business potenziale di Delivery Valley è quella del Kitchen Media. L’esistenza di una community consistente e fidelizzata permette infatti alla società di operare come un vero e proprio media di comunicazione, arrivando nelle case in un momento particolare come quello del pranzo o della cena. E questo dà la possibilità alla società di sviluppare progetti in collaborazione con altri brand, partendo da operazioni consolidate come quelle con Santa Margherita nei vini (un loro Prosecco è stato abbinato a una pizza preparata con ricetta limited edition) e con il consorzio Chianti Classico Olio Dop per il condimento di un pinzimonio.
“La community è la nostra forza, e nel 2026 dovremmo arrivare a fornire cinque milioni di pasti l’anno. A quel punto, diventeremo a tutti gli effetti un veicolo pubblicitario” conclude.