Grandi catene: passi avanti sulla sostenibilità, ma…

L’annuale report congiunto di FAIRR e Ceres ha mostrato progressi significativi da parte di sei colossi della ristorazione commerciale mondiale. Anche se permangono alcune zone d’ombra
Grandi catene: passi avanti sulla sostenibilità, ma…

Puntuale come ogni anno, è stato pubblicato lo studio di FAIRR e Ceres che analizza l’impegno e l’impatto sul clima di sei grandi catene. Il report mostra significativi passi avanti, nonostante alcune variabili che intralciano il cammino.

PASSI AVANTI

Chipotle, Domino’s Pizza, McDonald’s, Burger King , Wendy’s Co., e Yum! Brands, che controlla KFC, Pizza Hut, and Taco Bell, hanno tutte dimostrato grande impegno e ottenuto risultati lusinghieri per quanto concerne le iniziative sul clima. Ma secondo il report è necessario migliorare gli sforzi per l’inquinamento idrico e la trasparenza nelle filiere di carne e latticini. Questi continuano a presentare diverse zone d’ombra, limitando il cammino dei format verso la sostenibilità.

IL BENE PIÙ PREZIOSO

“Sebbene le aziende abbiano avviato progetti per implementare pratiche agricole atte per ridurre l’uso dell’acqua e l’inquinamento, tali attività non riescono a ridurre significativamente gli effetti esterni causate dalle catene di approvvigionamento di proteine ​​animali e non sono in grado di mitigare sufficientemente i rischi fisici per la filiera della carne causati da siccità, inondazioni e rischi normativi e reputazionali legati all’inquinamento delle acque“, afferma il rapporto. Un primo passo sarebbe condurre valutazioni complete del rischio idrico delle filiere di proteine ​​animali, afferma FAIRR.

McDonald’s è finora l’unica delle sei società ad aver effettivamente condotto un’analisi del rischio idrico. Chipotle ha in programma di farlo entro la fine del 2022.

POCA TRASPARENZA

Oltre il 90% delle emissioni delle sei aziende proviene da emissioni Scope 3, con la filiera della carne e dei latticini che gioca un ruolo chiave. Solo due delle sei aziende impegnate dalla coalizione rivelano le emissioni totali dell’agricoltura animale: Burger King e Yum! affermano che i fornitori di carne e latticini sono responsabili di oltre la metà (57% e 51%, rispettivamente) delle loro emissioni totali. La mancanza di relazioni sulle catene di approvvigionamento delle proteine ​​animali è una sfida importante per l’intero settore dei fast food.

Le catene non stanno allineando le politiche dei propri fornitori ai loro impegni aziendali in materia di clima e acqua”, afferma il rapporto FAIRR, che poi definisce gli attuali requisiti ambientali delle politiche dei fornitori “non idonei allo scopo di fornire urgentemente le riduzioni delle emissioni di gas serra e le misure di mitigazione dei rischi legati all’acqua necessario nelle filiere agricole”.

La raccomandazione di FAIRR è quella di sviluppare politiche per i fornitori che agiscano come un’estensione degli impegni dell’azienda in materia di clima e acqua. In poche parole, l’acqua, e le emissioni indirette devono diventare parte del processo decisionale quotidiano di tutti i soggetti coinvolti.

© Riproduzione riservata