Grandi investimenti, nonostante i punti interrogativi legati all’applicazione della Bolkestein, per il gruppo My Maitò, che opera in Versilia e fa capo all’imprenditore del gaming Stefano Nesti. My Maitò nasce come marchio internazionale dedicato alla hospitality di lusso, con un concetto innovativo che unisce cibo di alta qualità, musica, intrattenimento ed arte. Sono tre gli outlet attuali: oltre a Maitó 1960, lo stabilimento che ha contribuito a consolidare la fama di Forte dei Marmi, il gruppo comprende il Maitó Beach Club e l’ex Orsa Maggiore, ora denominato Maitò Beach Restaurant. Un case history di rilievo nel panorama italiano degli stabilimenti balneari e che è stato affrontato nella cover story dell’ultimo numero di Food Service Magazine.
ARRIVA LA PISCINA
La novità dei prossimi mesi – con inaugurazione inizialmente prevista durante la stagione in corso, ma quasi sicuramente si slitterà al 2023 – è la realizzazione di una piscina al Maitò Beach Club. “Con la direttiva in arrivo, un investimento simile non era dato per scontato” afferma Hanina Bensellam, manager del gruppo dove la maggior parte del business è generato dalla ristorazione, con una percentuale che arriva a rappresentare l’80% del fatturato totale. Del resto, a pieno regime, nei ristoranti in spiaggia si arriva senza problemi a 700-800 coperti al giorno e, considerando anche gli ospiti delle “tende” al mare, tutto il Maitò supera il migliaio di presenze giornaliere. Peraltro, è una delle poche strutture ad aver superato il limite della stagionalità, perché Maitò 1960 è aperto anche durante l’inverno. Le ultime due stagioni sono state più che soddisfacenti e quest’anno My Maitò aveva raggiunto già ad aprile il sold out per luglio e agosto, con prenotazioni per il main restaurant fino a dicembre inoltrato.
OLTRE 100 ADDETTI
“Questi risultati – commenta Bensellam – sono la conseguenza di un innalzamento dell’offerta qualitativa. Abbiamo il nostro orto bio e abbiamo creato un ambiente unico, contornato da arte e natura, offrendo un’esperienza gastronomica unica” precisa la manager. La selezione viene fatta attraverso il prezzo, con il risultato che Maitò oggi si può considerare qualcosa di simile a un vip club con l’offerta di cucina spalmata dalla colazione alla sera, quando alla gastronomia si unisce la musica live e lo spettacolo. E sono importanti anche i numeri del personale: a piscina ultimata, l’intero Maitò occuperà tra 100 e 110 addetti.
ARRIVA L’ART HOTEL
Oltre a My Maitò, alla holding di Nesti fa capo un’altra storica struttura in Versilia, il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, nella cui terrazza panoramica ora si trova il Maitò Viareggio, mentre nella veranda affacciata sul lungomare viareggino si trova il due stelle Michelin Il Piccolo Principe. La prossima mossa? È in arrivo il Maitò Art Hotel, risultato di una ristrutturazione totale che trasformerà il vecchio tre stelle Albergo Giada in una struttura resort da cinque stelle. L’inaugurazione è prevista per il prossimo anno.