Sfatiamo i “falsi miti” sul caffè.
1.
L’espresso è amaro
Se troviamo un caffè troppo amaro dobbiamo porci dubbi sulla qualità del prodotto. Meno un caffè è dolce, più contiene Robusta, una varietà in genere meno pregiata dall’Arabica. Inoltre, il sapore amaro può derivare anche da una tostatura più scura, usata a volte per coprire la scarsa qualità del caffè.
2.
La moka non si lava
La credenza che sia bene non lavare mai la moka è falsa poiché i grassi e gli oli generati dalla preparazione del caffè potrebbero rimanere troppo a lungo a contatto con le pareti della caffettiera e quindi inficiare il sapore del caffè.
3.
Il caffè fa male allo stomaco
Entro certi limiti, il caffè di qualità non fa male allo stomaco. Ci sono poi alcune condizioni che possono facilitarne il consumo senza che la “tazzulella” provochi fastidi alla salute. Tra queste, vanno segnalati un processo di lavorazione e tostatura svolto correttamente e una prevalenza della qualità Arabica. Quest’ultima contiene infatti fino a 3 volte meno caffeina delle miscele prodotte con Robusta.
4.
Se lo zucchero sta a galla, il caffè è buono
La crema dell’espresso rappresenta senza dubbio un indicatore utile per la valutazione del caffè. Il fatto però che sorregga o meno lo zucchero non significa che la bevanda sia di qualità. Ciò che importa è, invece, la trama della crema, che non deve essere schiumosa ed eccessiva: tenuta e consistenza devono essere invece elastiche.
5.
L’espresso deve costare 1 euro
Il prezzo del caffè in Italia sconta una barriera psicologica, non è basato sul prodotto. Lo prova il fatto che in dieci anni non è mai aumentato. Intanto però il suo costo reale ha subìto continui rincari. Per mantenere il listino invariato, quindi, i bar sono spesso stati costretti ad abbassare la qualità o a tagliare sul personale.
6.
Il caffè può essere bevuto dopo la data di scadenza
Il caffè non è eterno e la sua qualità è commisurata al tempo in cui si consuma: è dunque bene utilizzarlo il prima possibile, soprattutto se macinato, per assaporare meglio i suoi aromi. È comunque sconsigliato il consumo dopo 3 mesi dalla tostatura.
7.
Si conserva in frigo
Il frigo non è il luogo migliore per conservare il caffè: sebbene rallenti il processo di modificazione delle proprietà organolettiche, è infatti un ambiente umido e pieno di odori. Per preservare la miscela in modo ottimale, è invece fondamentale tenerla al riparo da aria, umidità, calore e luce. Pertanto è preferibile scegliere un luogo fresco e asciutto, privo di sbalzi di temperatura e ancora meglio in contenitori sottovuoto.
8.
Dopo il caffè è consigliabile bere acqua
Sarebbe in realtà bene fare l’inverso, cioè bere acqua prima di gustare il caffè così da cancellare eventuali residui sulla lingua o nella bocca, e poter assaporare al massimo il gusto della miscela.
9.
Il caffè è sempre uguale
Nel mondo vengono coltivate numerosissime tipologie di caffè, varietà che differiscono tra loro per molteplici elementi: il Paese d’origine, i metodi di lavorazione, il tipo di tostatura e di estrazione. Elementi da cui dipendono gusto e consistenza. L’impressione di un gusto uniforme è data dallo zucchero, che influenza il sapore della miscela e lo appiattisce.
10.
Se sei a dieta, meglio evitarlo
Una tazzina di caffè, senza l’aggiunta di zucchero, apporta al massimo 2 calorie. Nessun pericolo di ingrassare, quindi. Al contrario, il caffè aiuta a diminuire la sensazione di fame.
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