Tra le tante insegne che si sono aggiudicate la seconda edizione del Milano Wine Week Awards spicca un nome che, apparentemente, pochi collegherebbero all’ampiezza dell’offerta enoica. Si tratta di Trapizzino, vincitore nella categoria wine retail dedicata al mondo della vendita al dettaglio.
Nella stessa categoria si sono imposti Vinoteca al Chianti tra le enoteche, Pellegrini per la distribuzione e 3K Wine tra le enoteche online.
TUTTI ITALIANI, TRANNE I CHAMPAGNE
Determinante, per il successo di Trapizzino, è stata la selezione di vini del locale di Torino in piazza Carlina. “La vera particolarità di quella carta – racconta Paul Pansera, cofondatore con Stefano Callegari del marchio che propone la “scarpetta da asporto” – è la sua ampiezza. Abbiamo dato spazio a 33 barolisti, a produttori di vini naturali, a ragazzi giovani e a custodi del territorio impegnati nella produzione di vini diversi, tutti ben fatti. È una carta di ricerca”. Pansera aggiunge poi che: “Quella di Torino è la nostra wine list più prestigiosa, ma l’impegno di Trapizzino comincia da lontano. In tutti i nostri locali cerchiamo di valorizzare i territori dove ci troviamo, e al tempo stesso diamo una copertura completa del panorama vinicolo italiano. Al di fuori dell’Italia, l’unica proposta è lo Champagne”. I prezzi? “Facciamo un cibo popolare e anche nei vini cerchiamo di mantenerci bassi, perché la nostra sfida è far bere il vino a chi frequenta i nostri locali” conclude.
DA ROMA A MANHATTAN
Nel frattempo, la crescita di Trapizzino ha portato la catena a raggiungere quota 14 locali, di cui uno a New York. Il baricentro continua a essere rappresentato da Roma, dove il brand conta su sei insegne più quella litoranea di Ladispoli.
A seguire Milano con tre locali (l’ultimo dei quali è stato inaugurato nel 2021 in Porta Romana) e poi Firenze, Torino, Trieste e Orchard Street a Manhattan. “In questo momento – evidenzia Stefano Callegari, l’inventore del trapizzino – non abbiamo programmi definiti per l’espansione. Cerchiamo di consolidare l’esistente offrendo un grande servizio e forti attenzioni in cucina e per i vini. La potenza della nostra carta è nella sua trasversalità. In generale, nei ristoranti, chi seleziona i vini cerca di portare avanti la sua visione delle cose, qui invece c’è tutto e c’è anche il giusto equilibrio di prezzo e di tipologia”.
A SIGNORVINO IL PREMIO VALORIZZAZIONE
L’elenco dei premiati dalla giuria di Milano Wine Week Awards, presieduta dal giornalista e critico Andrea Grignaffini, è troppo ampio per essere integralmente riportato: vi compaiono due ristoranti tre stelle Michelin (St. Hubertus ed Enoteca Pinchiorri), dieci insegne per ciascuna delle categorie “due stelle”, “una stella”, “fine dining”, “bistrot”, “trattoria”, “wine bar” e “ristorante d’hotel”. Si aggiungono infine 9 pizzerie e 7 etnici/fusion. Tra i premi speciali compaiono quello alla carriera, assegnato ad Hans Terzer (winemaker di Cantina San Michele Appiano), e quello per la valorizzazione del territorio Italia, assegnato a Signorvino.