La passione per la pizza non rallenta a causa della crisi. Gli italiani confermano il loro amore per questo prodotto, simbolo del made in Italy. Sono state, infatti, ben 2,7 miliardi le pizze consumate in Italia nel corso del 2021 (per un consumo pro-capite annuo di 7,8 chili di pizza artigianale) e quest’anno la crescita continua, con ottime previsioni anche per il 2023.
Dati più che confortanti per il settore, emersi dalla ricerca realizzata da Cerved sul mercato della panificazione, promossa da Aibi, Associazione Italiana Bakery Ingredients aderente ad Assitol.
Il Presidente Aibi, Alberto Molinari, ha così commentato: “La pizza piace sempre, a tutte le età, perché sa reinventarsi, senza pesare sul portafogli. È inoltre un prodotto realmente multitasking, che si presta per ogni momento di consumo”.
LE ATTIVITA’ AUMENTANO SOPRATTUTTO IN LOMBARDIA
La Campania conferma la sua vocazione in questo campo e conta oltre 17mila esercizi. In Lombardia si concentra il 15,4% dell’offerta complessiva, con oltre 5500 imprese artigiane a vario titolo operanti nel settore, ma la regione si colloca al primo posto per crescita delle attività, grazie soprattutto all’asporto.
A produrre pizza, quotidianamente, nel nostro Paese, sono oltre 36mila professionisti dell’Ooh, ripartiti tra bar, pizzerie pure, panifici, rosticcerie, gastronomie e ristorazione di vario tipo.
I panifici, in particolare, stanno assumendo un peso sempre più rilevante e contribuiscono in maniera significativa alla crescita, con 268,8mila tonnellate prodotte nel 2021, in particolare, grazie alla variante “alla pala”, apprezzata da tutti i consumatori.
CRESCONO ASPORTO E DELIVERY
La pizza al piatto è la più gettonata e rappresenta il 65% del mercato, ma le nuove abitudini di consumo, in parte guidate dalla pandemia, hanno fatto lievitare i numeri dell’asporto, che ha conquistato il 35% dei volumi. Un operatore su due tra quelli interpellati nell’indagine, inoltre, considera il delivery una tendenza in crescita per i prossimi anni.
La classica pizza napoletana si conferma la più amata: a preferirla è ben la metà dei consumatori. L’impasto “romano” viene scelto invece dal 21,5% dei consumatori e la pizza in teglia dall’11,1 per cento.
Tra le nuove tipologie di impasti si fa notare la pinsa (preferita dal 7,2% del campione); mentre il 10,1% dei consumi riguarda le proposte cosiddette innovative: per esempio le pizze con impasti multicereali, integrali, con miglio, farro e kamut o senza glutine, con semi di canapa e grani antichi.