Espansione e cucina automatizzata. La Filetteria Italiana lancia il suo crowdfunding

Obiettivo 1,5 milioni di euro. Il format dalle 17 varianti di filetto sceglie Crowdfundme per aprire 10 ristoranti. 2022 chiuso a 7,8 milioni di euro con sei locali a Milano
Espansione e cucina automatizzata. La Filetteria Italiana lancia il suo crowdfunding

Il crowdfunding piace ai format scalabili di ristorazione. Dopo gli ultimi casi legati a Frankly per il bubble tea, a Forno Brisa per la panificazione, a Lievità per la pizza, a Delivery Valley per le consegne a domicilio e ad Ami Pokè nel mondo healthy, ora è la volta di un brand legato alle carni: si tratta di La Filetteria Italiana, che lancia la sua campagna su Crowdfundme fissando l’obiettivo di raccolta fino a un massimo di 1,5 milioni di euro (partendo da un minimo di 500.000 euro) con tre principali finalità.

ESPANSIONE FUORI MILANO

Il primo target della società fondata nel 2018 da Edoardo Maggiori, Ceo di La Filetteria Italiana (affiancato dal Cfo e cofondatore Andrea Lupo, dal Cbo Fabrizio Frombola e dal Marketing manager Giorgio Bisi) è l’espansione, partendo dagli attuali sei locali tutti basati su Milano e che nel 2022 sono stati in grado di fatturare 7,8 milioni di euro. Si punta a dieci nuove aperture nel biennio 23-24 con l’ingresso su piazze quali Roma, Torino, Varese e Como. La crescita nel periodo 19-22 viene definita “esponenziale” dalla stessa società: se nell’anno prima della pandemia il fatturato era di 730.000 euro, nel ’21 era già arrivato a 5,54 milioni, con un rapporto ebitda/fatturato di oltre il 9 percento.

La Filetteria Italiana – si legge in una nota – è considerata un’attività facilmente replicabile nelle maggiori città italiane e nelle grandi capitali europee. La lavorazione iniziale delle materie prime è esternalizzata ad un centro di produzione di proprietà, ottenendo così un minor scarto da parte degli operatori nonché un immediato controllo di gestione in quanto, tramite il porzionamento delle carni, si ottiene una specifica grammatura che rende il prodotto pressoché standardizzato”. Il concept di ristorazione nasce attorno a un unico taglio di carne, il filetto, proposto in 17 varianti di carni provenienti da tutto il mondo: tra queste compaiono la zebra, il canguro, il bisonte, il cammello, il coccodrillo e la renna. Naturalmente il ruolo da protagonista è interpretato dal filetto di manzo proveniente da diverse razze come le italiane chianina e fassona, la giapponese wagyu e la finlandese sashi.

AL VIA LA CUCINA AUTOMATIZZATA

Con gli introiti della raccolta, La Filetteria Italiana metterà in opera un progetto di intelligenza artificiale che diventerà il cuore pulsante delle cucine e della distribuzione della materia prima ai vari punti vendita. La tecnologia si chiama Kitchen Robot, dovrebbe essere messa a punto e applicata entro il 2025 e consentirà, nelle intenzioni del management, la massimizzazione della qualità del prodotto e la totale assenza di sprechi.

È una vera e propria cucina automatizzata e intelligente che è in grado di cuocere più alimenti diversi e garantire l’assenza di errori”, comunica La Filetteria Italiana. In pratica, nel 2025 tutte le cucine saranno guidate da un robot. A questo secondo obiettivo se ne aggiunge un terzo ovvero la realizzazione di un sistema di Crm per ottimizzare la gestione dei processi di acquisto, selezione e vendita, semplificare i processi di prenotazione e migliorare la redditività.

SGRAVI FISCALI PER CHI INVESTE

La raccolta su Crowdfundme terminerà il 19 febbraio. La Filetteria Italiana è diventata una Pmi innovativa, grazie a un approccio orientato al digitale e allo sviluppo di un software proprietario per la realizzazione dell’impasto, e questo agevola il percorso di reperimento delle risorse tramite il crowdfunding. La normativa per le Pmi innovative prevede infatti una fiscalità agevolata e l’esenzione del capital gain all’exit nel caso di un ricorso alla raccolta di finanziamenti dal basso. Alle persone fisiche che investono in una Pmi innovativa spetta infatti una detrazione dall’imposta sul reddito pari al 30% dell’investimento, mentre alle persone giuridiche spetta una deduzione dal reddito imponibile ai fini Ires pari al 30% dell’investimento. Infine, è prevista l’esenzione della plusvalenza derivante dalla cessione di partecipazioni in Start up e Pmi innovative. Sono previsti premi speciali a diversi profili di investitori, con il riconoscimento del diritto di voto a coloro che verseranno più di 50.000 euro.

Il Ceo Edoardo Maggiori ha dichiarato: “Siamo attivi in un settore, quello della ristorazione, che solo in Italia produce 68 miliardi di fatturato nel 2021, un’attività economica che è cresciuta del 20% rispetto all’anno precedente. Vuol dire che se investo 10 euro oggi ne ho 40 tra tre anni. Ecco perché abbiamo avviato questo crowdfunding e perché vi consigliamo di seguirci e avere fiducia nel nostro progetto”.

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